La figlia della donna ustionata: «Con mia madre contro i femminicidi»

VIDEO | Annie Russo a fianco di Maria Antonietta Rositani per dire basta: «Un marito geloso e violento non è un marito che ti ama»

di Angela  Panzera
28 marzo 2019
14:59
Annie e Maria Antonietta
Annie e Maria Antonietta

«Mia madre sta lottando è davvero una donna fortissima. Sono sicura che ne uscirà fuori e presto tornerà a casa con noi». A parlare così è Annie Russo la figlia di Maria Antonietta Rositani, l’infermiera 42enne di Reggio Calabria a cui il marito Ciro Russo, il 12 marzo scorso, ha dato fuoco con della benzina. La donna è stata sottoposta ad una delicatissima operazione chirurgica: la prima di una lunga serie a cui si dovrà sottoporre per ritornare a vivere una vita normale.


«L’intervento ha avuto un esito positivo e la paziente sta bene, ha superato brillantemente la notte, è energica, attiva e reattiva». Lo ha dichiarato Giuseppe Giudice, direttore dell’unità Chirurgia plastica e ricostruttiva del Centro grandi ustionati del Policlinico di Bari, che ha riferito sul quadro clinico di Maria Antonietta Rositani. «È iniziata la fase ricostruttiva - ha proseguito il professore Giudice – e abbiamo utilizzato una tecnica innovativa che prevede l’impiego di cellule staminali».



La donna ha oltre il 50 per cento del corpo ricoperto di ustioni e sono quelle al viso a preoccupare maggiormente i sanitari. L’intervento è stato eseguito materialmente dal dottore Giulio Maggio il quale ha spiegato di aver usato «un sostituto epidermico per costruire il volto in modo che possa accelerare il processo di guarigione. Finalmente potrà rivedere i figli».


Ed è questa una delle notizie più belle per la donna che da settimane è ricoverata a Bari senza aver potuto salutare neanche i suoi due figli. «Non appena la vedrò - dichiara Annie Russo - le dirò quello che le dico tutti i giorni al telefono ossia che la amo, le voglio bene e che sarò sempre al suo fianco. Io infatti, sarò la sua voce nel dire basta alla violenza contro le donne. Non appena mia madre si riprenderà anche lei combatterà sempre per questo. Perché un marito geloso, violento, non è un marito che ti ama e tutta questa violenza deve finire».


Il padre di Annie, Ciro Russo, è detenuto al carcere di Arghillà con l’accusa di tentato omicidio. L’uomo, che si trovava agli arresti domiciliari con l’accusa di stalking e maltrattamenti in famiglia, è evaso dalla sua casa di Ercolano e la mattina del 12 marzo è giunto fino a Reggio Calabria, in via Frangipane, e dopo averla speronata con la proprio auto ha gettato addosso alla sua ex moglie della benzina e le ha dato fuoco. Maria Antoniettà è stata trasferita d’urgenza al nosocomio barese e ancora la sua prognosi non è stata sciolta.


Sulla fase riabilitativa e sulle tempistiche di recupero i medici hanno però riferito che «i tempi sono variabili e dipenderà molto dalla paziente e da quanto le cellule staminali attecchiranno. Si deciderà giorno dopo giorno ma il prossimo intervento non avverrà prima di qualche settimana», dicono i due esperti che si ritengono molto soddisfatti al momento dell’iter delle cure. «Il primo intervento è andato bene - ha concluso Annie Russo - certo la convalescenza sarà lunga, ma mia madre è una donna fortissima e ce la farà».

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