Accolta l'istanza del difensore. Pancrazio Opipari è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per aver agevolato gli interessi economici del clan Grande Aracri nel catanzarese
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Ha lasciato il carcere ottenendo la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari, Pancrazio Opipari, 46enne di Sellia Marina rimasto coinvolto nell'inchiesta istruita dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro denominata Farmabusiness che ruota attorno agli interessi che la cosca dei Grandi Aracri avrebbe nutrito del settore farmaceutico.
In particolare, Pancrazio Opipari è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa poichè avrebbe assunto una posizione di tutela degli interessi economici e finanziari della cosca di Cutro nel catanzarese partecipando ad incontri con le figure di vertice della famiglia di 'ndrangheta e intervenendo nelle problematiche insorte sul rilascio dell'autorizzazione necessarie all'avvio dell'attività di impresa relativa alla distribuzione dei farmaci all'ingrosso.
Pancrazio Opipari era ancora ristretti in carcare ma oggi il gip del Tribunale di Catanzaro, su istanza avanzata dal legale difensore Michele De Cillis, ha disposto la sostituzione della misura cautelare con gli arresti domiciliari. «Considerato che in relazione ai titoli del reato contestato all'imputato - scrive il gip Barbara Saccà - al passaggio del tempo dalla commissione dei reati, pur permanendo gravi esigenze cautelari, le stesse possono essere soddisfatte con l'applicazione di una misura meno afflittiva ma pur sempre di natura detentiva».
Pancrazio Opipari sta affrontando adesso il processo con rito abbreviato, nella precedente udienza il pm ha avanzato per lui una richiesta di pena di 10 anni di reclusione.