Secondo la procura di Paola gli indagati avrebbero attestato falsamente la presenza dell'allora primo cittadino in una delibera comunale
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L'ipotesi di reato è falso in atto pubblico. L'ex sindaco di Scalea, Gennaro Licursi, già arrestato e condannato definitivamente nell'inchiesta Ghost Work, è finito nuovamente nelle maglie della giustizia e insieme a lui l'ex giunta e il segretario comunale.
Secondo la procura di Paola, gli indagati avrebbero attestato falsamente la presenza del primo cittadino in una delibera comunale. Il documento arreca la stessa data, il 29 marzo 2019, e la stessa ora, le 12, di un consiglio provinciale a cui Licursi avrebbe preso parte, pur essendo i due uffici, Comune di Scalea e Provincia di Cosenza, distanti 100 chilometri.
Ora, il procuratore di Paola Pierpaolo Bruni ha emesso l'avviso di conclusione indagini, già recapitato ai diretti interessati.
La denuncia dell'ex consigliere Renato Bruno
Ad aver segnalato il fatto alla procura di Paola, sarebbe stato l'ex consigliere comunale di Scalea ed ex candidato a sindaco, Renato Bruno, testimonia un articolo della nostra testata datatao febbraio 2020.
All'epoca della denuncia pubblica, il sindaco Licursi si era già dimesso da un mese e mezzo per via dello scandalo giudiziario che lo aveva travolto. Allora la procura contestò l'elusione di oltre 600 ore di lavoro regolarmente retribuite. Licursi, fino a tre mesi prima, prestava sevizio negli uffici Asp di Scalea.