VIDEO | Coinvolto nell'inchiesta Sistema Cosenza sui presunti illeciti commessi nella gestione dell'AziendasSanitaria, ha optato per il deposito di una memoria difensiva e per il ricorso al tribunale del riesame per l'annullamento della misura cautelare del divieto di dimora in Calabria
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Raffaele Mauro, indagato nell'ambito dell'inchiesta Sistema Cosenza, ha rinunciato all'interrogatorio di garanzia davanti al Gip Manuela Gallo. Assistito dall'avvocato Vincenzo Belvedere, l'ex direttore generale dell'Azienda Sanitaria ha preferito il deposito di un'articolata memoria difensiva ed il ricorso al tribunale del riesame per la revoca della misura restrittiva del divieto di dimora in Calabria, che gli è stata inflitta in sede cautelare. La data dell'udienza sarà fissata nella prossima settimana.
Attese le altre decisioni del Gip
Nel frattempo il giudice per le indagini preliminari dovrà decidere sulla richiesta di interdizione dai pubblici uffici per altre nove persone iscritte sul registro degli indagati, tra le quali figurano anche i due ex commissari ad acta, Massimo Scura e Saverio Cotticelli, e l'ex dirigente del Dipartimento tutela della Salute Antonio Belcastro, attuale responsabile dell'emergenza Covid in Calabria.
Gli sviluppi dell'inchiesta
Contestualmente prosegue il lavoro condotto dal procuratore capo Mario Spagnuolo, dal sostituto Mariangela Farro e dalla Guardia di Finanza per ricostruire puntualmente le condotte illecite alla base del grave disavanzo accumulato dall'Asp cosentina e parzialmente mascherato, secondo gli inquirenti, attraverso l'iscrizione di poste taroccate nei bilanci del triennio 2015-2017. L'attenzione degli investigatori è concentrata in particolare sulla mancata contabilizzazione di fatture per decine di milioni di euro. Circostanza che ha prodotto il consolidamento di crediti per prestazioni di cui nessuno avrebbe accertato l'effettiva erogazione e di generare poi contenziosi legali ed interessi da capogiro che hanno prosciugato le casse dell'ente.