La coppia è stata uccisa nel 2013 con un fucile da guerra. Il delitto si inserisce nello scontro armato tra le cosche Bruno e Catarisano per il controllo del territorio nel Catanzarese
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
La Dda di Catanzaro ha chiuso le indagini sull’omicidio di Giuseppe Bruno, boss dell’omonimo clan di Roccelletta di Borgia, e sua moglie Caterina Raimondi, avvenuto il 18 febbraio 2013 a Squillace mentre la coppia stava uscendo di casa. Secondo l’accusa l’omicida, al quale è stata notificata la chiusura delle indagini preliminari, è Francesco Gualtieri, alias Ciccio, 44 anni, di Borgia.
Una vera e propria esecuzione per le due vittime, colpite con un fucile d’assalto, un kalashnikov 7.62x39 di matrice cecoslovacca, con matricola obliterata.
L’uomo è stato raggiunto da nove colpi che gli hanno inferto ferite multiple mortali mentre la moglie è stata freddata da un’unico proiettile che le ha sfondato il cranio.
La coppia, sostiene la Dda di Catanzaro, sarebbe stata vittima di una terribile faida a Borgia e Roccelleta di Borgia per il predominio mafioso della cosca Catarisano contro la famiglia Bruno.
Francesco Gualtieri, difeso dagli avvocati Salvatore Staiano e Antonio Lomonaco, è già stato condannato in via definitiva per associazione mafiosa, nell'ambito dell'inchiesta Jonny, quale esponente di spicco della cosca Catarisano.