Nel foglietto di carta di Adolfo Foggetti, pezzo grosso del clan Rango-Zingari, erano elencate una serie di vittime di estorsioni “sicure” e anche una precisa indicazione sul come comportarsi
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Anche gli estorsori hanno un cuore. E davanti alle difficoltà delle proprie vittime, arrivano a chiudere un occhio. Lo dimostra il pizzino che, dopo il suo arresto, Adolfo Foggetti, pezzo grosso del clan Rango-Zingari, avrebbe voluto far giungere nelle mani del nuovo capocosca rimasto in libertà. Un foglietto di carta su cui erano elencate una serie di vittime di estorsioni “sicure”, gente abituata a piegarsi e pagare, commercianti a cui rivolgersi per continuare a incassare denaro facile. Nella lista figurano negozi e discoteche di Cosenza nonché attività turistiche e balneari di Paola, luogo in cui – prima di pentirsi – lo stesso Foggetti aveva assunto la reggenza criminale. Continua a leggere su CosenzaChannel.it