Due incendi in dieci giorni, l'attività rischia di chiudere i battenti

VIDEO | Il proprietario di uno dei resort più grandi d'Italia che sorge nella Sibariide  non demorde «ma- dice – andare avanti così è difficile». L'imprenditore chiede una maggiore presenza dello Stato e intanto lancia l’hashtag #SenzaStatoMollo!!!

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di Marco  Lefosse
30 gennaio 2019
13:50

Rischia di chiudere i battenti, almeno per la prossima estate, il Club Resort Minerva di Sibari: una delle tre strutture ricettive più grandi d’Italia che offre oltre 500 posti di lavoro stagionali. I due gravi, importanti e distinti attentati incendiari che gli scorsi 29 dicembre e 9 gennaio hanno distrutto la grande sala di ricevimento e la lavanderia del villaggio, creando un danno di diverse decine di milioni di euro, hanno bloccato tutta l’attività preparatoria in vista dell’estate. Entrambe le strutture, infatti, sono ancora inutilizzabili ed inaccessibili per via delle indagini, ancora in corso, e per le procedure assicurative del caso.

A lanciare l’allarme è il proprietario del grande “colosso” turistico della Sibaritide, Luigi Sauve, romano di nascita e calabrese per scelta, che dopo i due eventi incendiari e di un terzo che ha mandato a fuoco l’auto di un suo stretto collaboratore, chiede una maggiore presenza dello Stato.


Escalation di violenza e intimidazioni

Non si conoscono ancora le cause e i motivi di quanto accaduto. E lo stesso Sauve tenderebbe ad escludere eventuali ritorsioni nei suoi confronti. «Perché avrebbero dovuto farlo?» si chiede oggi a distanza di un mese dai fatti. «Non abbiamo assolutamente idea di chi possa essere stato. È stato un accadimento completamente inaspettato. Non abbiamo avuto nessun tipo di contatto prima e questo, a dire il vero, aggiunge incertezza alle tante altre incertezze». Racket? Estorsione? Ritorsione? Difficile pensare possa essere stata una bravata così come sicuramente non è stata una casualità. Sicuramente quanto accaduto ha tutte le forme di un'intimidazione. Perché è lo stesso Sauve ad indicarci i luoghi dove sarebbero state abbandonate le taniche di benzina utilizzare per appiccare i roghi. L’intera struttura, inoltre, è disseminata di telecamere di videosorveglianza che, a quanto pare, i piromani avrebbero scientemente e meticolosamente evitato.

#SenzaStatoMollo!!!

Intanto, lo stesso proprietario del Minerva oggi ha lanciato un nuovo hashtag #SenzaStatoMollo!!! Che risuona come un appello forte al Governo e alla Politica e che chiama tutti alla responsabilità affinché nella Sibaritide venga sottoscritto un Patto per la Legalità che unisca il territorio contro la criminalità a supporto dei cittadini, delle imprese e delle vittime dell’anti-stato.

Attorno a questo motto si è già costituito un comitato che per il prossimo lunedì 4 febbraio, alle ore 16, terrà negli stessi locali del Minerva Club Resort una manifestazione. Alll’iniziativa hanno già dato adesione Mons. Francesco Savino - Vescovo Diocesi di Cassano all’Jonio; Eugenio Facciolla Procuratore Capo, Tribunale di Castrovillari; Arturo Bova - Consigliere Regionale e Presidente Commissione contro la ‘Ndrangheta in Calabria e Nicola Morra - Senatore e Presidente Commissione Parlamentare Antimafia.

Giornalista
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