Riapre dopo 5 mesi di lavori la strada che attraversa l'abitato di Longobardi. L’importante arteria che collega Vibo Valentia alla Marina è rimasta a lungo chiusa per lavori urgenti di messa in sicurezza. Cinque mesi di interdizione al transito che hanno creato disagi alla circolazione, oltre ad avere isolato la piccola frazione. Abitanti che dal 2019 fanno i conti con ripetute chiusure della strada appoggiata su un terreno franoso, che a ogni pioggia scivolava più giù vanificando ogni intervento.

«Quest’ultimo - assicura il sindaco Maria Limardo giunta sul posto per un sopralluogo - è quello risolutivo». Il primo cittadino spiega che «non si è trattato del rifacimento di un tappetino, qui c'era una frana in movimento». «D’altronde - aggiunge - l’imponenza dei lavori è data dall’importo finanziato, oltre 900mila euro».

920mila euro per l’esattezza, fondi del Pnrr che hanno consentito di intervenire sia sulla parte a monte che a valle. Realizzati i muri di contenimento, i canali per la raccolta delle acque, i gabbioni e l’asfalto. Inoltre è stata ripristinata la scalinata e sono stati piantumati degli alberelli.

«Questa amministrazione ha deciso di intervenire a livello strutturale, partendo dalle fondamenta, nessun intervento tampone dunque», rimarca il primo cittadino, che ricorda poi gli interventi sul vecchio tracciato della Littorina, sul versante nord della città. «In quel tratto di strada sono in corso lavori di messa in sicurezza per il contenimento idrogeologico per un importo di 800mila euro, terminati i quali – assicura – sarà realizzata una splendida ciclovia». 

Tra opere concluse e altre in dirittura d’arrivo il bilancio è positivo: «Oggi riconsegniamo alla città un lavoro che durerà molto a lungo». Sul posto anche l’assessore ai Lavori pubblici Carmen Corrado, che si sofferma sul consolidamento del costone: «Sono stati realizzati muri in cemento armato. Il rischio era quello che la strada crollasse da un momento all'altro. Siamo intervenuti per tempo».

E se gli abitanti di Longobardi possono finalmente tirare un sospiro di sollievo, i cittadini di San Pietro, frazione poco distante più a valle, dovranno attendere. La via d’accesso è interdetta alla circolazione da due anni. I lavori di messa in sicurezza per un importo di 980mila euro, finanziati dal Pnrr, sono stati assegnati a una nuova ditta dopo che la precedente è stata colpita da una interdittiva antimafia. L’impresa avrà 180 giorni di tempo per terminare l’intervento sul costone crollato a seguito di abbondanti piogge.

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«Questo è un capitolo molto complicato», spiega il sindaco. «La ditta aveva presentato ricorso al Tar contro l’interdittiva, ma ha perso. Solo a quel punto abbiamo potuto scorrere la graduatoria. Ma non è finita qui: per procedere all’affidamento siamo dovuti arrivare alle 12esima ditta in lizza, l’unica ad avere accettato l’appalto. Le altre hanno rinunciato e i tempi si sono dilatati. Speriamo che ora sia la volta buona». Anche a San Pietro è un movimento franoso a minacciare l’abitato. Da qui la richiesta di un intervento di messa in sicurezza che andrà a sanare il dissesto in modo definitivo. I lavori sono stati finalmente dunque avviati con le ruspe tornate nel cantiere sabato scorso. La zona beneficia poi da un altro finanziamento nell’ambito del progetto di rigenerazione urbana. Opere da 20 milioni di euro che riguarderanno anche San Pietro, «destinato a diventare un borgo turistico», promette il sindaco.