Il corpo di Mirella Spadafora è stato rinvenuto senza vita nel suo appartamento una settimana fa. Il legale dei parenti: «Fare luce sulla vicenda senza lasciare nulla al caso»
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L'avvocato Chiara Penna del Foro di Cosenza, legale della famiglia di Mirella Spadafora - la donna trovata senza vita nella sua abitazione in via Sybaris a Cosenza il 12 maggio scorso -, ha presentato un'istanza per chiedere diversi accertamenti tecnici affinché si faccia piena luce sulla morte della 68enne.
La donna è stata trovata morta nel suo appartamento senza evidenti segni di violenza, circostanza questa che ha portato gli investigatori a ritenere che possa essere deceduta per cause naturali. L'appartamento a soqquadro, però, e altri elementi tra cui l'auto danneggiata, lasciano aperto il dubbio che la donna possa essere stata aggredita.
Per questo motivo il legale della famiglia ha richiesto attività di «analisi scientifiche sul luogo del fatto e accertamenti tecnici irripetibili tra cui 'prelievo del materiale biologico; accertamenti dattiloscopici in particolare sul telefono cordless rivenuto con sportello vano batterie divelto e sulla spina del telefono trovata staccata dalla presa muro'». Inoltre, è richiesto «il repertamento di indumenti in uso alla signora Mirella Spadafora rinvenuti sul pavimento presumibilmente da lei indossati in prossimità dell'evento morte e che venga disposto il sequestro del suo telefono cellulare».
L'avvocato Penna sottolinea la «massima fiducia nell'attività che sta svolgendo l'Autorità giudiziaria, ma la famiglia intende sapere come sono andati i fatti senza lasciare nulla al caso, considerato che la signora Spadafora è venuta a mancare improvvisamente e certamente in circostanze singolari».