Il dna conferma: i corpi rinvenuti a Petilia sono degli allevatori uccisi

Terminati gli accertamenti biologici sui due cadaveri. Si tratta di Rosario e Salvatore Manfreda, padre e figlio scomparsi dal giorno di Pasqua

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16 gennaio 2020
13:55

Terminati gli accertamenti biologici effettuati dai carabinieri del Ris di Messina sui due cadaveri rinvenuti in un dirupo in località Scala di Mesoraca a Petilia Policastro, nel Crotonese, il 4 settembre scorso L’analisi del Dna non lascia dubbi; i corpi sono quelli di Rosario e Salvatore Manfreda, padre e figlio, rispettivamente 68 e 35 anni, allevatori vittime di un caso che fino a poco fa era di lupara bianca, scomparsi il giorno di Pasqua dello scorso anno.

Si chiude quindi il cerchio sulle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Crotone, coordinate dalla procura, che portarono all’arresto di Pasquale e Salvatore Emanuel Buonvicino, rispettivamente 51 e 20 anni, anche loro padre e figlio, e Pietro Lavigna.

I primi due, tuttora detenuti, sono accusati del duplice omicidio, mentre Lavigna risponde della sola soppressione dei cadaveri. Il pm titolare del fascicolo, Alessandro Rho, ha già disposto la restituzione delle salme ai familiari.

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