VIDEO | Gli inquirenti invitano alla prudenza. La testimonianza della donna che ha allertato le forze dell'ordine: «Ha una cicatrice sul volto come quella della bambina scomparsa nel 2004» (ASCOLTA L'AUDIO)
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La vicenda di Denise Pipitone, la piccola scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004, continua a riservare colpi di scena e stavolta le segnalazioni conducono nel profondo sud, in Calabria. L'ultima segnalazione risale a ieri e conduce a Scalea, nell'alto Tirreno cosentino, dove una residente ha incontrato una ragazza dai lineamenti somiglianti a quelli della figlia di Piera Maggio e ha immediatamente avvertito i carabinieri. Secondo il racconto della donna sarebbero numerose le coincidenze che l'hanno indotta a pensare di essere alla presenza di Denise Pipitone, ma gli inquirenti invitano alla calma.
In questi casi, com'è noto, entra in gioco anche la suggestione e spesso la voglia di ritrovare le persone scomparse amplifica emozioni e sensazioni. Soltanto un mese fa, l'Italia era certa di aver ritrovato la giovane Denise, ormai residente in Russia e ribattezzata Olesya Rostova. Anche lei era molto somigliante a Denise, almeno così sembrava fino al momento in cui è stato rivelato che i loro gruppi sanguigni non combaciavano.
È italiana e vive a Scalea da quattro mesi
Nelle prime ore si era diffusa la voce che la giovane rintracciata a Scalea fosse di origini rom. Invece è italiana e vive con una famiglia di nomadi residenti nella cittadina. Lei li avrebbe raggiunti soltanto qualche mese fa, dopo aver vissuto a Cosenza e poi a Firenze.
A riferire questi dettagli è Roberta (nome di fantasia), la donna che ieri si è imbattuta nella ragazza e l'ha trattenuta in attesa dell'arrivo dei carabinieri. Secondo il suo racconto, la giovane, che avrebbe circa 20 anni, avrebbe una cicatrice sul volto, come Denise Pipitone, e con lei dividerebbe anche il nome. «Quando ho sentito che si chiamava come lei - ha detto Roberta - sono rimasta di stucco».
Indagini in corso
La giovane al momento si trova nella caserma di Scalea, a disposizione delle autorità giudiziarie che devono decidere se ci siano elementi a sufficienza per sottoporla al test del dna. A dare il via dovrebbe essere la procura di Marsala, titolare dell'inchiesta che punta a fare luce sulla vicenda che dopo 17 anni non è ancora giunta a conclusione. Nel frattempo che si registrino sviluppi, vi lasciamo all'intervista della donna che ha informato i carabinieri della presenza della giovane somigliante a Denise.