La 25enne Erika Scarfone aveva denunciato attraverso le nostre telecamere possibili pericoli per la sua salute derivanti dalle onde della torre radio. In mattinata l'amministrazione ha accolto la sue richieste per consentire maggiori approfondimenti
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Erika Scarfone può tirare un sospiro di sollievo. La studentessa di Scalea, che si era rivolta alla nostra redazione per denunciare i rischi dell'installazione di un'antenna telefonica nei pressi di casa sua, ha vinto una prima battaglia: questa mattina il sindaco Giacomo Perrotta ha annunciato la sospensione immediata dei lavori in Via Fiume Lao.
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I rischi per la salute
La 25enne è affetta da sindrome di Brugada e da qualche tempo i medici le hanno impiantato un defibrillatore elettronico per scongiurare le nefaste conseguenze di un possibile arresto cardiaco. Il dispositivo, però, è altamente sensibile ai campi magnetici e l'esposizione prolungata alle radiazioni potrebbero comprometterne il corretto funzionamento. Attraverso le nostre telecamere, Erika aveva chiesto alle istituzioni di sospendere temporaneamente i lavori di installazione dell'antenna e verificare in modo approfondito che non ci siano rischi né per la sua salute né per quella di altri due vicini di casa portatori di pacemaker. Dopo il polverone mediatico sollevato dai nostri servizi, l'amministrazione si è immediatamente attivata per risolvere il problema, schierandosi dalla parte della giovane.
La riunione in Comune
Come aveva fatto sapere sui social la madre della giovane, Angelina D'Alessandro, questa mattina era stata convocata in Comune una riunione tra le parti per discutere sul da farsi. Oltre all'amministrazione comunale di Scalea e alla signora D'Alessandro, erano presenti alcuni esponenti dell'Arpacal. Assenti, invece, i rappresentanti della compagnia telefonica. Circa un'ora e mezza dopo, la riunione si è conclusa con la decisione del sindaco di sospendere immediatamente i lavori e consentire approfonditi controlli che tutelino la salute di Erika e di altre due persone portatrici di pacemaker residenti nei paraggi. Le sorti dell'incontro erano facilmente intuibili da un commento della vicesindaca Annalisa Alfano in risposta a un nostro servizio di ieri: «Nessuno deve sentirsi abbandonato dalle Istituzioni - ha scritto -. Mi dispiace se, come amministrazione comunale, abbiamo dato questa impressione. Lo dico sinceramente e non perché sollecitata o per salvare la faccia, ci tengo a precisarlo. I buoni propositi devono essere accompagnati fattivamente e su questo posso assicurare che si farà tutto il possibile affinché Erika, la sua famiglia e i cittadini che vivono nella zona interessata dalla installazione dell'antenna possano continuare a vivere serenamente. Questo, ovviamente, vale, e deve valere, per tutti i cittadini di Scalea».