È datata 18 settembre 2018 ed è la n° 1522 ma nel momento in cui scriviamo è già stata sostituita a seguito delle proteste, che presumibilmente coinvolgono anche quelle dei diretti interessati. Si tratta di una delibera destinata a far discutere, apparsa ieri sul sito dell'ente sanitario bruzio, che ancora volta creerà non poco imbarazzo per il direttore generale e compagni.

Stavolta a far scattare la polemica è la pubblicazione di dati sensibili su una vicenda piuttosto delicata. L'episodio non è da considerarsi solo una leggerezza, ma «un reato che può avere dei pesanti risvolti amministrativi e penali», è scritto a proposito della violazione della privacy. Altro che seppie e musi neri. 

La vicenda

L'oggetto della delibera a firma del direttore generale Raffaele Mauro, del direttore sanitario Giuseppe Giudiceandrea e del direttore amministrativo Luigi Bruno, riguarda il rimborso di spese sanitarie per prestazioni fuori regione. Ma se in calce al documento vengono dapprima riportate solo le iniziali del nome della donna che si è sottoposta alle cure, nel testo vengono specificati nome, cognome, città di residenza, tipologie di cure e finanche il numero di conto corrente sul quale dovranno essere accreditati i rimborsi. Nel caso non fosse già abbastanza, nel documento vengono riportati anche il nome e il cognome di un uomo, presumibilmente compagno della donna, che certamente è co-intestatario di un conto corrente di cui vengono anche specificati iban, anche in formato Iso, e il numero Bic, cioè il codice di identificazione della banca, nonché la filiale di riferimento. 

Dopo il pasticciaccio l'Asp ha sostituito il documento apparso on line con un altro in cui i dati sensibili sono stati coperti da alcuni segni in neretto. Ma l'Asp di Cosenza non si salverà comunque dall'ennesima figuraccia e l'aver dato in pasto alla rete la storia di questa giovane donna per diverse ore avrà certamente le sue ripercussioni.