Chieste pene alte nel processo abbreviato contro l'avvocato Domenico Quaglio, i finanzieri Ercole Iorio e Antonio De Fazio, Maria Grazia Bafaro e Jessica Felice. Germano Filice, invece, ha patteggiato la pena. È in sintesi l'esito dell'udienza celebratasi ieri dinanzi al gup di Catanzaro.

L'indagine riguarda una presunta associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, in quanto le persone coinvolte, nello specifico gli esponenti delle Fiamme Gialle, sarebbero entrate in maniera non autorizzata nei sistemi informatici.

Per il pubblico ministero della procura di Catanzaro Saverio Sapia, la società informatica Sirinformat, operante nell’area urbana di Cosenza e riconducibile a Quaglio, si sarebbe avvalsa della mediazione di Iorio e De Fazio per estrapolare una mole di dati relative a persone fisiche e giuridiche, attraverso accessi abusivi a un sistema informatico, a fronte del corrispettivo di rilevanti somme di danaro. Per la procura di Catanzaro, i dati illecitamente estratti sarebbero stati, successivamente, commercializzati dalla società informatica, con un considerevole incremento del proprio fatturato. Si sono costituiti parte civile l’Inps e il Mef.

Le richieste di pena

Per Domenico Quaglio, Ercole Iorio e Antonio De Fazio la pubblica accusa ha chiesto 9 anni di carcere ciascuno. Sei anni di reclusione sono stati invocati per Maria Grazia Bafaro, mentre 3 anni sono stati richiesti per Jessica Felice. Parliamo comunque di persone incensurate.

Nella prossima udienza si terranno le discussioni difensive. Nel collegio difensivo figurano, tra gli altri, gli avvocati Cesare Badolato, Francesco Bruno, Pierluigi Pugliese, Enzo Belvedere, Ugo Celestino e Maria Francesca Colistra.