VIDEO | Accade a Gioia Tauro. Il palazzo, sottratto alla famiglia Copelli, legata al clan Piromalli, passa all'Arma ieri presente per la cerimonia
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Parlare di valore simbolico è forse un po’ riduttivo. Un bene confiscato alla ‘ndrangheta e assegnato all’associazione nazionale dei carabinieri è un messaggio forte in una città, Gioia Tauro, che allo strapotere delle cosche ha pagato e continua a pagare un prezzo molto alto. La cerimonia di assegnazione del bene, intitolato alla memoria del capitano Emanuele Basile, ucciso dalla mafia nel 1980 in Sicilia, ha fatto arrivare nella città del porto non solo tutti i vertici provinciali dell’Arma, ma anche il neo Comandante della Legione Calabria, il Generale Andrea Paterna.
La mattinata è iniziata con la messa nella chiesa di San Gaetano Catanoso, sorta su un altro terreno confiscato alla 'ndrangheta. La cerimonia si è poi spostata davanti al palazzo confiscato alla famiglia Copelli, legata al clan Piromalli. A rendere omaggio al collega ucciso erano presenti tutte le delegazioni delle 52 sezioni dell’associazione nazionale carabinieri in Calabria e la senatrice cinquestelle di Catanzaro Gelsomina Vono. Particolarmente emozionato il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio che nel suo primo mandato, negli anni ’90, aveva combattuto una dura battaglia a favore della confisca dei beni ai clan Piromalli e Molè.