Tutti gli elementi investigativi dell'inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro. I due orientali fermati a Salerno sono stati già giudicati dal gip del tribunale campano. "La centrale della droga" scoperta a Castrovillari
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È iniziata nel 2023 l'inchiesta contro la presunta associazione a delinquere dedita al narcotraffico che la Dda di Catanzaro, e prima ancora la procura di Castrovillari, ritiene abbia costruito il suo impero economico nella città del Pollino. "La centrale della droga" scoperta a due passi dal tribunale cittadino e dal carcere conteneva oltre 300 chili di marijuana. Un quantitativo spaventoso che, secondo gli agenti della Questura di Cosenza, era pronto per essere immesso nel mercato estero.
Il procedimento penale, dopo l'avvio investigativo coordinato dalla procura di Castrovillari, viene gestito dall'ufficio inquirente diretto dal procuratore facente funzioni Vincenzo Capomolla. L'indagine, secondo quanto emerge dalle carte dell'inchiesta, è coordinata invece dal procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e dal pubblico ministero Stefania Paparazzo, mentre gli accertamenti sono condotti dagli agenti dei commissariati di Castrovillari e Corigliano Rossano e dagli agenti della Squadra Mobile di Cosenza.
Nella giornata di ieri il gip del tribunale di Salerno Valeria Campanile, ha emesso un'ordinanza di convalida del fermo con l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere per gli indagati Yongfen Cheng e Shuangjun Ye, fermati a Salerno dalla Squadra Mobile cittadina. L'ordinanza sarà redatta tuttavia dal gip distrettuale di Catanzaro, in quanto il gip Campanile si è dichiarato incompetente a livello territoriale per i fatti portati alla sua attenzione da parte degli inquirenti e degli investigatori calabresi. Ma partiamo dal principio.
Associazione dedita al narcotraffico
Secondo la Dda di Catanzaro Yongfen Cheng, Shuangjun Ye, Yinfang Tan, Wei Wang e altri soggetti non ancora identificati, ma probabilmente domiciliati nei Paesi Bassi avrebbero promosso, organizzato e costituito e diretto un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti, tra i quali quelli che riguardano la produzione, la commercializzazione, ai fini della destinazione alle piazze di spaccio in Olanda, della sostanze stupefacente di tipo marijuana.
Gli agenti della polizia di Stato sostengono che i due promotori e organizzatori della presunta associazione a delinquere siano Yongfen Cheng, Shuangjun Ye. Si tratta dei due cinesi fermati a Salerno, i quali avrebbero assunto le decisioni più importanti all'interno della sospetta associazione. Tra le presunte condotte delittuose gli inquirenti individuano quella di aver realizzato e mantenuto una serra all'interno di un capannone ubicato nella zona industriale di Castrovillari. Il supporto necessario alla presunta organizzazione criminale sarebbe stato fornito invece da Yinfang e Wei Wang, i quali, il 2 dicembre 2023, avrebbero dedicato il loro tempo alla coltivazione delle piante di marijuana e alla lavorazione dello stupefacente.
A Yongfen Cheng e Shuangjun Ye, la Dda di Catanzaro contesta l'illecita detenzione di 1,8 chili di marijuana rinvenuta e sequestrata all'interno di una vela pubblicitaria nel comune di Castrovillari. Avvenimento accaduto, secondo le ricostruzioni investigative, il 23 ottobre 2023. In questo caso il gip di Salerno ha dichiarato fondata la gravità indiziaria, mentre (al momento) non ci sarebbero prove concrete sull'esportazione di 14 kg di sostanza stupefacente sequestrata dalla polizia olandese il 26 ottobre 2023. Stessa cosa dicasi per un altro carico di stupefacente, 25 chili di marijuana, posta sotto sequestro dalla polizia olandese il 29 novembre 2023. Infine, la misura cautelare della custodia in carcere è stata applicata anche per il capo 5, ovvero 7,5 chili di marijuana rinvenuta sempre dalla polizia in Olanda il 1 dicembre dello scorso anno.
Il pericolo di fuga
Il gip di Salerno ha valutato in senso positivo il pericolo di fuga di Yongfen Cheng e Shuangjun Ye, rintracciati dagli agenti della Squadra Mobile di Salerno presso i caselli autostradali di Nocera Inferiore e successivamente condotti in Questura per eseguire il fermo emesso dalla Dda di Catanzaro.
Come nasce l'indagine
L'inchiesta contro il presunto narcotraffico cinese comincia il 3 luglio 2023 all'indomani dell'arresto di quattro persone, tre di nazionalità cinese (Chunxing Ji, Jinjin Zhang e Zhibin Liu) e un italiano (Carmine De Luca), che si sarebbero introdotte all'interno di un capannone situato nella zona industriale di Santa Sofia D'Epiro, comune situato in provincia di Cosenza, dove custodivano ingenti quantitativi di sostanza stupefacente. Parliamo di 241 chili di marijuana. Le indagini, dopo questa prima fase, erano passate alla Dda di Catanzaro, non prima di aver rinvenuto altri quantitativi di droga anche a Corigliano Rossano e infine a Luzzi (oltre 250 chili di marijuana).
I risvolti investigativi
Per il gip di Salerno, che ha interrogato i due cinesi, i quali si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, il loro presunto coinvolgimento emergerebbe dal fatto che Yongfen Cheng e Shuangjun Ye, si sarebbero recati giornalmente presso il capannone situato nella zona "Pip" di Castrovillari. Un dato che sarebbe documentato dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona e dal Gps montato sia in una Bmw X1 che su un Fiorino. Insomma, non ci sarebbero dubbi circa la presunta natura illecita dell'organizzazione. I due cinesi fermati a Salerno, e attualmente reclusi nella casa circondariale della città campana, sono difesi dall'avvocato Gino Moroni che per i rispettivi assistiti aveva chiesto gli arresti domiciliari (per Yongfen Cheng) e l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria (per Shuangjun Ye). Oggi intanto ci sarà l'udienza di convalida per gli altri tre cinesi.