«Io, attore di fama, ora sono solo, mi sento abbandonato. È come se fossi stato dimenticato. Con la pandemia è finito tutto». È la storia di un giovane e brillante attore, incrociato per caso tra i tantissimi commenti di Facebook al racconto che ha totalizzato una cifra impressionante di 5 milioni di visualizzazioni aprendo un dibattito enorme. È quello sulle condizioni di un ragazzo che non aveva i soldi per comprare un cornetto. Una pagina, purtroppo, di ordinaria quotidianità.

«Ho recitato in film importanti - racconta l'attore -, ho fatto televisione, la serie televisiva in cui ho lavorato è stata distribuita in decine di paesi del mondo. Mi è successo di essere finito in coma, per una brutta storia, sono rinato, ma ora voglio lottare perché devo riconquistare la mia dignità di attore, di artista. Io non ho paura di niente di nessuno, sono uno che lotta e non si arrende. Il mondo delle produzioni televisive, del cinema, del teatro, della cultura, della musica, dell’arte è stato distrutto dai due anni di Covid, che ha cancellato tutto. Infatti tutto è fermo a due anni fa, tutte le produzioni sono ferme ad allora, per cui non si va avanti. Ho inviato decine di proposte, ho risposto tanti inviti, a tante selezioni, anche ai casting fatti con un video di WhatsApp. Una cosa tristissima».

«Ho provato in tutti modi ma ancora non parte nulla, e nulla si muove. Per questo sono costretto ad aspettare. Vivo con il reddito di cittadinanza! Ma io non mollo, voglio continuare a lottare con tutte le mie forze perché voglio rientrare nel mio mondo, voglio continuare a recitare, a dare il meglio di me stesso, a riconquistare quel ruolo che ho ottenuto dopo tanto impegno. Ho toccato il cielo con quella serie tv che ha conquistato milioni e milioni di telespettatori. Poi come si suol dire: dalle stelle alle stalle! E il telefono non squilla più, i colleghi attori sono scomparsi, ma ne conosco a decine nelle mie condizioni, e migliaia sono gli artisti in Italia affamati e azzoppati dal maledetto virus. Il sistema si è bloccato».

«E ora io chiedo aiuto a tutti, io voglio continuare a recitare, io voglio continuare a vivere. Non mi fermo, non ho paura, lotterò fino all’ultimo istante e sono sicuro che qualcuno mi chiamerà». L'attore è un fiume in piena, parla di idee, progetti, paure, ma anche della forza e della certezza che tutto dovrà essere ripristinato, tutto dovrà tornare come prima. 

E ora non è giusto vederlo lì, su un divano, che prova a contattare chiunque, perché lui è bravo davvero, ha stoffa e qualità e una bella esperienza. Come tanti altri artisti, musicisti, interpreti, scrittori, autori, registi, tecnici e operatori che sono stati affamati e buttati a terra da una maledetta pandemia.

Noi dobbiamo essere solidali con loro, perché loro sono arte, sono teatro, sono musica, sono concerti, sono teatro, sono le nostre emozioni, quelli che ci fanno vivere e sognare. Tutti insieme per l’arte, per la cultura, per la vita. Per lo spettacolo.