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LaPresse29-01-2012 Milano, ItaliacronacaMilano, controlli della Guardia di FinanzaNella foto: la Guardia di Finanza effettua controlli nelle vie dello shopping
Undici imprenditori sono stati rinviati a giudizio a conclusione di un’attività di controllo di un’azienda del crotonese che ha percepito indebitamente finanziamenti europei. L’attività, che si inserisce nell’alveo delle azioni tese a tutelare il settore della spesa pubblica dello Stato, è stata eseguita dalla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica.
L’indagine ha avuto origine nel 2015 nell’ambito di sistematici e mirati controlli eseguiti dal Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, su tutto il territorio calabro, tesi a verificare la corretta percezione dei fondi pubblici, erogati in quota parte dall’Unione Europea e quota parte dal rispettivo Stato Membro per sostenere, rilanciare e sviluppare le imprese.
Gli articolati e complessi accertamenti investigativi condotti dai finanzieri hanno consentito di appurare la falsità di molte delle fatture che l’azienda in rassegna, al pari di alcune altre controllate durante il 2016, ha presentato alla Regione Calabria per ottenere indebiti rimborsi stanziati a scapito di altre imprese che avrebbero potuto impiegare tale sussidio per sviluppare ed ampliare le proprie attività produttive, favorendo così l’occupazione e il rilancio dell’economia locale. Il beneficiario dei fondi, a sua volta, per simulare i pagamenti per l’approvvigionamento di beni e servizi in realtà mai fruiti, predisponeva assegni fittizi o privi di copertura, al solo scopo di ingannare l’Ente erogatore.
In ragione di ciò, è stato disposto il sequestro preventivo di denaro e beni dell’azienda fino alla concorrenza dell’importo pari all’indebito profitto conseguito, pari a circa 415.000 euro.
L’azione della Guardia di Finanza, a tutela del bilancio nazionale ed europeo, è di fondamentale importanza perché volta ad evitare che preziose risorse vadano disperse o diventino preda di truffatori, a scapito di chi tali erogazioni le avrebbe effettivamente orientate allo sviluppo, a beneficio di un incremento dei posti di lavoro e dell’economia locale.