Chiuso da tre anni, inaccessibile a chiunque voglia vistarlo. Dall’aprile 2018, le porte del castello Carlo V di Crotone sono sbarrate. La senatrice Margherita Corrado aveva segnalato la possibile presenza di materiale radioattivo, l’allora sindaco Ugo Pugliese allertò l’Arpacal, che confermò in alcuni punti la presenza di tenorm (presente negli scarti industriali utilizzati in passato come materiale di riempimento). Ne conseguì un’ordinanza di chiusura, in attesa della bonifica che però il Mibact non ha ancora eseguito.

La manifestazione

Il comitato Antica Kroton, che riunisce diverse associazioni culturali della città, questa mattina ha organizzato un sit-in per chiedere la riapertura della fortezza, che ospita anche il museo civico e la biblioteca comunale (momentaneamente trasferita nella Casa della Cultura).

«Abbiamo segnalato più volte alle istituzioni competenti la necessità di bonificare ciò che va bonificato e di riaprirlo o di perimetrare le aree interessate e lasciare fruire liberamente le altre» spiega Filippo Sestito. «Nessuno ha mai risposto – aggiunge Linda Monte – e quindi l’unica arma per adesso è quella di dimostrare la nostra indignazione».

«Questa situazione è da imputare essenzialmente all’incapacità e all’inattività delle istituzioni che dovrebbero essere preposte a bonificare e a ridare alla collettività questo bene» si sfoga Giovanni Cizza. «Chiediamo che si mettano in campo tutti gli sforzi e tutte le forze per ridare il castello alla città» aggiunge Vincenzo Medici.

Un luogo di storia e cultura

Il castello Carlo V rappresenta «il luogo del cuore» per tutti i crotonesi, e allo stesso tempo è anche un sito di interesse storico e culturale, che «merita di riaprire».

«È importante essere qui per far capire che il castello è importante per la città, può rappresentare un volano per rilanciare il turismo, compatibilmente con le misure imposte dalla pandemia» ci dice un cittadino che non ha voluto mancare alla manifestazione.

Poco distante, un ragazzo aggiunge: «In tutto il mondo, posti come questo vengono valorizzati, stiamo combattendo per questo».
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