L’assessore comunale di Crotone, Antonio Scandale, è stato rinviato a giudizio dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Crotone, Romina Rizzo, nell’ambito di una inchiesta partita nel 2018 da una denuncia di un socio di una società di cui sarebbe stato amministratore di diritto. A processo, con il membro della giunta guidata da Vincenzo Voce, dovranno andare anche altre due persone, Giovanni Carnè e Guerino Buscema. I reati che vengono ipotizzati sono truffa, indebita restituzione dei conferimenti, infedeltà patrimoniale e false comunicazioni sociali.

I fatti contestati risalgono al periodo tra il 2015 e 2016 e riguardano l’attività professionale di Scandale – che di professione è commercialista - e non quella di amministratore pubblico.

La notizia dell’indagine a carico dell’assessore – attualmente con deleghe a Risorse strategiche e patrimonio, Bilancio, Tributi e Società partecipate –era emersa nel marzo scorso e in quella occasione il sindaco Voce confermò «piena fiducia nell’amministratore, nel professionista e nell’uomo». La Procura aveva chiesto l’archiviazione delle accuse ma il gip aveva invece disposto l’imputazione coatta. Ieri, la decisione del rinvio a giudizio dei tre indagati, difesi dagli avvocati Gaetano De Sole e Giuseppe Barbuto.