Dal centro storico in piazza Lea Garofalo: è cambiata la sede ma non la missione della mensa dei poveri Padre Pio di Crotone. Anche ora che la sala da pranzo è chiusa a causa dell’emergenza Covid, in cucina si lavora ogni giorno senza sosta. Da quel 18 marzo del 1996, quando venne aperta per volontà del vescovo di allora, monsignor Giuseppe Agostino, la mensa offre un pasto caldo a chiunque ne abbia bisogno.

Gli inizi

«Fu proprio monsignor Agostino a volere la mensa dei poveri, come frutto di un sinodo diocesano celebrato in quel periodo. Desiderava che a Crotone ci fosse una struttura di carità, alla cui realizzazione contribuirono i gruppi di preghiera di Padre Pio e i tanti volontari che via via si sono aggiunti, oggi costituti in associazione» ci spiega don Pancrazio Limina – per tutti don Ezio – che è tra i fondatori della mensa.

Dal 1996 ad oggi, molte cose sono cambiate: «Nella vecchia sede del centro storico, all’inizio, preparavamo tra i 30 e i 40 pasti al giorno, ma – sottolinea don Ezio - erano altri tempi. Non era ancora esploso il fenomeno migratorio, né c’erano le difficoltà che oggi vivono le famiglie per la pandemia e la disoccupazione».

Aumentano i poveri

Mentre visitiamo la struttura, i volontari in cucina stanno preparando 120 pasti, e difficilmente negli altri giorni si scende sotto al centinaio. A bussare alla porta della mensa, non solo tanti stranieri, ma sempre più persone di Crotone. Tra queste, anche i nuovi poveri, famiglie che si sono ritrovate all’improvviso in difficoltà economica, che faticano ad accettare la loro nuova condizione e si sentono a disagio a chiedere aiuto. «Vengono fuori orari, prendono delle buste con il cibo e le portano a casa. Chiunque viene qui è accolto, è ospite gradito» aggiunge don Ezio.

Volontari e benefattori

Una catena di solidarietà e carità cristiana lunga 25 anni che non si è mai fermata, grazie ai tanti volontari che si avvicendano in cucina e ai numerosi benefattori – cittadini, imprenditori, professionisti – che non fanno mancare il loro prezioso contributo attraverso le donazioni. «Il cuore di Crotone – conclude don Ezio - io lo sento pulsare alla mensa. Ed è un cuore grande e generoso».