«È stata difficile, ora sono guarito dal virus ma resta l'amarezza delle falsità diffuse sui social contro di me e la mia famiglia». A parlare, in una intervista al bisettimanale il Crotonese, è Salvatore De Luca, una delle prime persone contagiate dal Covid 19 a Crotone, che è completamente guarito ed è rientrato a casa. «È durata 18 giorni - racconta -. È stata difficile. Nel reparto non si sapeva se era giorno o notte. Devo ringraziare il direttore, il primario, i medici, gli infermieri e gli oss del reparto malattie infettive del Pugliese-Ciaccio di Catanzaro che mi hanno dato un'assistenza incredibile. Ero chiuso in una stanza da solo, senza possibilità di vedere parenti, e loro ogni due ore venivano a controllare le mie condizioni. Sono stati fantastici».

 

De Luca sottolinea che ha eseguito nuovamente i tamponi (due a distanza di 24 ore) che sono risultati negativi. Così è potuto rientrare a casa a Capocolonna dove ha comunque scelto di restare in isolamento per almeno altri dieci giorni e seguire una terapia medica. La sua vicenda rivela anche l'altra faccia dell'emergenza: quella delle false notizie diffuse attraverso i social che lasciano ferite profonde. Nella famiglia di De Luca risultano contagiati i genitori, che sono in isolamento domiciliare in miglioramento, ed un fratello, anche lui guarito e che attende di essere dimesso dall'ospedale di Crotone. Tutti hanno dovuto combattere con il virus, ma soprattutto con le tante false notizie messe in giro sui social. De Luca è stato trovato positivo al Covid 19 il 12 marzo. Qualche ora dopo il suo nome era già su Facebook con tanto di foto della figlia, anche lei indicata come positiva al virus. La ragazza, però, non è mai stata contagiata.

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«Quelli che l'hanno scritto - dice - sono dei pazzi: cosa c'entrava mia figlia che non ha mai avuto contagi». Rabbia provocata poi da audio circolati su whatsapp e che davano Salvatore De Luca addirittura per morto e la moglie positiva. In particolare la donna era stata accusata falsamente di aver contagiato un cantante ad una festa l'8 marzo in un ristorante, ma lei non aveva mai preso parte a feste, né c'erano state feste in quel ristorante e soprattutto la donna non è risultata positiva. La diffusione dei nomi di tutti i contagiati della provincia di Crotone - sulla quale è in corso un'indagine della Procura della Repubblica - è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: «La nostra famiglia è amareggiata - ha detto a Vittorio De Luca, nipote di Salvatore, che si fa portavoce di tutti - ci hanno fatto apparire come degli untori, hanno detto che mezza Capocolonna è infetta per colpa nostra. Come se fosse una colpa essere stati infettati dal virus. Abbiamo dovuto combattere su due fronti: la malattia e le falsità. È vergognoso. Tutto il mondo è malato e qui sembrava che fosse colpa nostra. Io non ho avuto alcun contagio, non sono in isolamento perché nella mia famiglia non ci sono casi positivi, ma quando esco ed vedo qualcuno la gente ora si sposta. Non è giusto. È terribile».