I giardini di Pitagora a Crotone hanno ospitato la dodicesima Giornata della legalità, celebrata in occasione del compleanno di Domenico Gabriele, il bambino ferito a morte, nel 2009, in un agguato di ‘ndrangheta mentre giocava in un campetto di calcio. La manifestazione, organizzata da Libera e dall’Associazione Dodò Gabriele, coinvolge autorità cittadine e scuole ed è per questo, che quest’anno -  cadendo il 17 ottobre di domenica - è stata posticipata di un giorno, per permettere ai giovani di studenti di partecipare.

Le parole dei genitori di Dodò

La giornata, condotta da Antonio Tata, referente di Libera Crotone, si è aperta con l’intervento di Francesca e Giovanni, genitori di Dodò, che hanno voluto soprattutto ringraziare cittadini, autorità e scuole per non averli mai lasciati soli da quando hanno perso il loro unico figlio: «Oggi avrebbe compiuto 23 anni, ma è come se li compisse realmente perché sono i bambini a farci ricordare che lui è presente ed è vivo, cammina attraverso di noi e attraverso di loro» ha detto la mamma. «Il 17 ottobre per me rimarrà sempre un giorno bellissimo, perché è il giorno in cui sono diventato padre. Quello che è successo a noi, però, non deve succedere più. Per questo, il messaggio che voglio lanciare a tutti è di fare la nostra parte, perché solo così, ne sono convinto, le mafie possono essere sconfitte» ha aggiunto Giovanni Gabriele.

Dal dolore alla speranza

Un percorso, quello di Giovanni e Francesca, fatto di dolore, ma anche di testimonianza: «Noi continuiamo a pensare che Dodò sia con noi e che accompagni i suoi genitori in questo percorso difficile ma che sta aprendo la strada a tanti persone. La vita di Dodò sta ridando la speranza a tanti bambini e a tanti adulti», ha detto Tata.

All’evento, questa mattina, presenti anche autorità, forze dell’ordine, i testimoni di giustizia Tiberio Bentivoglio e Rocco Mangiardi, e altri familiari di vittime. Da Firenze, non è voluto mancare Giovanni Esposito, educatore e attore di una compagnia teatrale che ha messo in scena La classe dei banchi vuoti per «ricordare e dare valore a tutti quei bambini, vittime innocenti delle mafie».