Numeri più contenuti rispetto ai mesi scorsi quando l'intera zona era stretta nella morsa del virus. San Luca conta meno di 15 casi attivi, Locri e Bovalino una quarantina ciascuno
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Le restrizioni funzionano, ma per riaprire bisognerà ancora aspettare. Nella Locride la terza ondata dei contagi da Coronavirus è stata abbastanza contenuta un po’ in tutti i comuni, vuoi per effetto della zona rossa, vuoi per merito della popolazione che, comprendendo il momento di difficoltà, sta rispettando le regole.
Nei centri più colpiti in inverno si registra un’inversione di tendenza. Platì e San Luca possono finalmente scongiurare il peggio. E se il comune guidato dal sindaco Rosario Sergi ha registrato soltanto 3 contagi nell’ultima settimana, nel centro caro a Corrado Alvaro gli attualmente positivi sono meno di 15. Preoccupazione a Locri, dove i contagiati ad oggi sono una quarantina circa, e solo ieri sono stati accertati 11 casi riconducibili al nucleo familiare di un dipendente comunale. Tra gli ultimi positivi anche un soggetto al quale era già stata somministrata la prima dose del vaccino. «Tutto ciò conferma che è necessario continuare ad essere prudenti – è il commento del sindaco Giovanni Calabrese – Le difficoltà ci sconfortano ma non ci fanno paura, continueremo ad affrontarle e ci rialzeremo tutti più forti e determinati di prima».
Tira invece un sospiro di sollievo Bovalino, il centro del comprensorio che ha pagato il prezzo più alto dall’inizio della seconda ondata, la cui curva epidemiologica è scesa a 40 casi.
Situazione monitorata a Roccella Jonica, dove dopo l’allarme per un focolaio esploso tra una casa famiglia e le scuole, nell’ultima settimana i nuovi contagi hanno di poco superato la doppia cifra. A Caulonia un solo positivo tra i dipendenti comunali dopo lo screening di massa predisposto a pochi giorni dalla positività del sindaco Caterina Belcastro, ancora in isolamento domiciliare. Numeri attualmente bassi anche a Bianco (6 casi) e Benestare (4).