VIDEO | Il centro Bios è l’unico autorizzato nella provincia pitagorica, può eseguire fino a 400 test al giorno. A breve sarà attrezzato anche per riconoscere le mutazioni del virus, ma con l’Asp ci sono difficoltà di comunicazione
Tutti gli articoli di Cronaca
I laboratori privati giungono in supporto della sanità pubblica per eseguire e processare i tamponi molecolari per la ricerca del Covid, come stabilito dalla recente ordinanza regionale. Una decisione assunta per alleggerire il carico di lavoro degli ospedali, accelerando così le attività di contenimento della diffusione del virus. Da qualche giorno, dunque, è possibile recarsi nelle strutture individuate dalla Regione e sottoporsi al test a pagamento: la tariffa unica stabilita a livello regionale è di 61,59 euro. I privati potranno inoltre aiutare a smaltire il lavoro dei laboratori pubblici, nell’esecuzione ed elaborazione dei tamponi (a costo ridotto e carico del sistema sanitario).
I dati comunicati all’Asp
A Crotone, l’unico centro accreditato per tutta la provincia è la Polispecialistica Bios. Qui, i tamponi molecolari, in realtà, venivano eseguiti già dallo scorso mese di novembre, ma, in assenza di regolamentazione, i risultati, pur sempre comunicati all’Azienda Sanitaria Provinciale, non venivano inseriti tra i dati ufficiali e i test venivano così ripetuti. Oggi, il laboratorio continua comunque a trasmettere i dati all’Asp, che poi a sua volta dovrebbe trasmetterli alla Regione. «Attualmente – ci spiega il dottor Luca Pugliese – noi siamo autorizzati a eseguire i tamponi molecolari ma la gestione del caso Covid è in capo all’Asp. Purtroppo non abbiamo ancora accesso al portale della Regione Calabria, che ci permetterebbe di fare un lavoro che adesso tocca all’Azienda Sanitaria».
Allo stesso modo, il laboratorio comunica quotidianamente anche i dati dei soggetti risultati positivi al test antigenico «facendo distinzione tra i tamponi anche in virtù della circolare ministeriale di metà gennaio che disponeva di riconoscere anche gli antigenici positivi come caso Covid». Nei bollettini dell’Asp di Crotone e della Regione Calabria, però, di questi dati non vi è mai stata traccia.
Tampone molecolare a domicilio
Alla Bios, attualmente, si possono processare fino a 100 tamponi al giorno, ma Pugliese assicura che il servizio può essere facilmente incrementato arrivando a elaborarne fino a 400. L’esecuzione del test avviene su prenotazione, in orari dedicati e il risultato viene comunicato in giornata. Il centro, tra l’altro, offre anche un servizio a domicilio per quei soggetti già positivi che si trovano in quarantena domiciliare. La richiesta, in questi casi, arriva dagli stessi pazienti, su cui grava il costo del test. Non è, infatti, ufficialmente l’Asp a richiedere l’intervento del privato, dal quale però prende atto dell’esito del tampone e, se negativo, si procede alla richiesta di revoca dell’ordinanza di quarantena.
Verso l’individuazione delle varianti
Intanto, mentre la pandemia corre, il virus è mutato. «Abbiamo notato una differenza tra il virus che circola adesso e quello che circolava tra settembre e ottobre. Ci sono interi nuclei familiari colpiti, cosa che prima non succedeva così spesso, quindi, clinicamente è un indizio che qualcosa è cambiato» spiega Pugliese, che annuncia l’arrivo nel suo laboratorio della strumentazione adeguata per rilevare le varianti.
«Stiamo investendo in una diagnostica sempre più avanzata, ci siamo attrezzati e – aggiunge il professionista - a breve dovrebbero consegnarci il sequenziatore che ci permetterà di dare una carta d’identità al virus che sta circolando nel Crotonese. Un servizio che offriremo gratuitamente e siamo disponibili a collaborare con il pubblico nel caso in cui necessiti un confronto sulle possibili varianti presenti sul territorio». La Bios, tra l’altro, si è già dotata di un congelatore che permette la conservazione a meno 80 gradi, dove vengono conservati i tamponi molecolari positivi eseguiti, in attesa di ulteriori analisi. Un macchinario che Pugliese sarebbe ben lieto di mettere a disposizione per i vaccini, qualora ve ne fosse necessità.
Assenza di dialogo con l’Asp
Ciò che manca è un filo diretto con i vertici dell’Asp: «Purtroppo con l’Azienda Sanitaria non c’è grande comunicazione anche se spero che questa ordinanza regionale sia da spinta per cercare di rafforzare il rapporto tra pubblico e privato nell’ottica di offrire un servizio alla cittadinanza. Ne approfitto per lanciare un appello: noi siamo disponibili a una collaborazione sempre più stretta con l’Asp per dare maggiore tranquillità al territorio».