Gianluca Grisolia, dottore e membro della Usca comunale, lancia un messaggio al territorio: «Dove l'Asp ha fallito servono i volontari»
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I numeri crescono, il contagio dilaga ed è ora di «organizzarci» o «sarà dura». L'appello accorato arriva da Gianluca Grisolia, medico, consigliere comunale e membro volontario della Usca comunale istituita dal sindaco a Mormanno. «La sanità non può aspettare i tempi della burocrazia» afferma riferendosi alla mancata attivazione delle Usca ed alla mancanza di tamponi. Ora è necessario organizzarsi «dal basso» perchè «l'Asp è in ritardo di sei mesi ed in attesa che ci mandino medici ed infermieri» dobbiamo evitare «la corsa verso gli ospedali» che stanno già dimostrando di non reggere il carico di richieste di posti letto.
Il consiglio accorato del medico di Mormanno è verso tutti i comuni del Pollino in primis ma della Calabria in generale per di fronte «alle grosse responsabilità dell'Asp». Ora è tempo di attivarsi con medici volontari per avviare «diagnosi e terapie precoci» che nel 95% dei casi posso evitare di far riversare migliaia di persone verso le strutture sanitarie pubbliche. «Se non ci organizziamo bene avremo davanti mesi difficili, sarà dura» confessa chiedendo ai vertici della sanità di «liberalizzare test antigienici e molecolari in quantità mirata». E poi la richiesta che arriva da più amministratori: «attrezzarci con ospedali da campo» o «aprire tutte le strutture ospedaliere che abbiamo» e che oggi sono inutilizzate da Mormanno a Lungro, San Marco, Lungro e tante altre. «Oggi siamo in grande difficoltà per il tempo perso, ora dobbiamo correre».