VIDEO | Intervista al dirigente dell'unità di malattie infettive dell'Azienda ospedaliera, Antonio Mastroianni: «Con la somministrazione degli anticorpi mettiamo l'organismo in condizione di difendersi»
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Il trattamento consiste nel somministrare ai pazienti positivi al Covid, immunoglobuline prodotte in laboratorio, ottenute da cloni di linfociti B e specializzate nel bloccare la penetrazione del coronavirus nelle cellule, così da arrestarne la diffusione nell'organismo e da annullarne la carica virale. In sostanza si producono anticorpi in vitro capaci di riconoscere e bloccare l'agente infettivo causa della Sars-Cov-2.
Guardie armate a protezione delle cellule
Trasfuse in soggetti contagiati, ma asintomatici o paucisintomatici, queste proteine sono in grado di riconoscere e combattere il coronavirus, riducendo il rischio che l'infezione possa degenerare in malattia grave o addirittura fatale. All'Annunziata di Cosenza la sperimentazione della cura è in pieno svolgimento: le infusioni vengono praticate negli ambulatori di pneumologia, unità diretta da Albino Petrone, e malattie infettive, sotto la guida di Antonio Mastroianni.
Day Hospital
Il trattamento è di breve durata e si somministra in Day Hospital. Il preparato infusionale viene allestito in ambienti sterili della farmacia ospedaliera e poi trasfuso per via endovenosa. Infine, dopo una osservazione necessaria per contrastare eventuali reazioni allergiche, si può rientrare a casa. Il reclutamento dei soggetti eleggibili avviene in collaborazione con le Usca e i medici di base, secondo un rigido protocollo.
Chi può sottoporsi al trattamento
I pazienti candidabili sono i soggetti di età superiore ai 12 anni, positivi, non ospedalizzati per Covid-19, non in ossigenoterapia, con sintomi di grado lieve-moderato di recente insorgenza, e comunque da non oltre 10 giorni, e presenza di almeno uno dei fattori di rischio, vale a dire obesità, malattia renale cronica, diabete non controllato, immunodeficienze primitive o secondarie, malattia cardio-cerebrovascolare, malattie respiratorie croniche.
Ridurre i casi gravi
«Si tratta di un processo di immunizzazione passiva: gli anticorpi sono le proteine che ci proteggono dallo stimolo infettivo. Nella fase precoce della malattia mettiamo l'organismo in condizione di difendersi - spiega il primario di malattie infettive dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza Antonio Mastroianni - L'obiettivo è quello di ridurre i casi gravi, bisognosi di cure ospedaliere. I primi risultati sono riscontrabili a distanza di pochi giorni dal trattamento, ma una più compiuta ed adeguata verifica dell'efficacia necessita di tempi più prolungati, di almeno tre-quattro settimane». Ecco l'intervista rilasciata dal dirigente medico.