L’investimento pubblico per la ristrutturazione di Palazzo Alimena, avrebbe dovuto attivare nella dimora della storica famiglia cosentina ubicata nel cuore del borgo antico, un progetto di social housing da realizzare al primo e al secondo piano dell’edificio.

Circondati dal degrado

In questa porzione dell’immobile, alienata dai proprietari all’amministrazione di Palazzo dei Bruzi, sono stati ricavati sette alloggi da destinare a giovani coppie in cambio di un affitto calmierato e dell’impegno a svolgere attività sociali negli spazi comuni siti al piano terra, a beneficio del quartiere Santa Lucia, nel cui contesto il palazzo è inserito. Ma all’indomani della conclusione dei lavori, nel gennaio 2020 «l’inerzia del Comune - denuncia Francesco Alimena - ha esposto gli appartamenti ad una occupazione abusiva, tutt’ora perdurante, mentre l’area circostante è preda del degrado e soggetta a crolli».

Amministrazione indifferente

«Il bando di attivazione del social housing – continua il giovane - non è mai stato redatto o, perlomeno, non è mai stato pubblicato. Come era facile immaginare, gli alloggi sono stati occupati il giorno dopo la consegna alla città. C’è un danno di tipo erariale per i soldi spesi dal Comune nel restauro e mai più riguadagnati né in termini di incasso delle locazioni, né sotto il profilo della ricaduta per il territorio. C’è anche la beffa della indifferenza del sindaco il quale non è mai venuto a sincerarsi delle condizioni delle famiglie occupanti, ma neanche della mia famiglia che abita sopra di loro. Questa è l’immagine della dedizione dell’amministrazione Occhiuto verso il centro storico di Cosenza». R

Possibili risvolti penali

La questione è stata oggetto di una interrogazione dei consiglieri comunali Bianca Rende, Damiano Covelli e Alessandra Mauro, ancora senza risposta. Ma la Soprintendenza non è rimasta a guardare: il palazzo è sottoposto a vincolo monumentale e c’è il sospetto che gli occupanti lo abbiano danneggiato eseguendo lavori non autorizzati. La sollecitazione dell’Ente di tutela dei beni artistici e architettonici ha messo in allarme i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. La vicenda potrebbe avere risvolti penali. Nei prossimi giorni sarà affrontata in un vertice convocato in Prefettura.