Fermato dagli agenti della squadra mobile di Cosenza un 35enne serbo, accusato di tentato omicidio del figlio di due mesi, maltrattamenti e violenze nei confronti della convivente. La donna sarebbe stata aggredita anche durante la gravidanza. Le indagini sono scattate dopo il ricovero del neonato, sottoposto alle cure mediche.

 

Kemo Haziri, il 35enne arrestato, questa mattina con l’accusa di tentato omicidio pluriaggravato nei confronti del figlio e per maltrattamenti in famiglia nei confronti della convivente, non aveva mai accettato la gravidanza della compagna. A rendere noti i particolare della vicenda, il questore di Cosenza e il vicecapo della Mobile, Francesco Falcone, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta questa.

 

L’arresto è giunto a termine di un indagine avviata per accertare l'origine delle lesioni riscontare sul corpo del bambino. Secondo gli inquirenti, l’uomo che convivava già da tempo con la compagna, originaria di un paesino del cosentino, non aveva mai accettato la gravidanza, arrivando anche, secondo la ricostruzione degli inquirenti, a prendere a pallonate il pancione della donna per farla abortire.

 

“L'uomo che abbiamo arrestato per il tentato omicidio al figlio e le aggressioni alla convivente è una vera bestia - ha detto il questore di Cosenza, Luigi Liguori, nel corso della conferenza stampa - alla donna ha procurato lesioni gravi, che addirittura sono sfociate nella rottura di cinque costole, lesioni celebrali ed epatiche sul piccolo perché, probabilmente, non accettava il figlio. La violenza contro la moglie era più controllata. Già durante la gravidanza l’uomo ha aggredito la madre del piccolo con pallonate per tentare di farla abortire. Pensate che il bimbo è nato il 7 gennaio e dopo venti giorni era già ricoverato in ospedale per lesioni interne”.