VIDEO | I consiglieri d'opposizione avevano indetto una conferenza stampa dopo gli atti vandalici alla struttura, una volta arrivati ecco la sorpresa. Sul posto Caruso impegnato in un sopralluogo: «Ho ereditato solo disastri dalla loro amministrazione». L'accusa: «In due anni e mezzo non ha fatto nulla per riaprirlo»
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Dopo i furti e gli atti vandalici venuti alla luce la scorsa settimana, i consiglieri di minoranza avevano indetto una conferenza all’esterno del Planetario di Cosenza. L’obiettivo era denunciare l’incuria e l’abbandono della struttura che nel 2019 l’allora sindaco Mario Occhiuto inaugurò in pompa magna e che spinse l’allora vicepresidente della Camera Mara Carfagna a definire «il secondo d’Italia dopo quello di Milano».
All’ora dell’appuntamento fissato con la stampa, alle ore 11, sul posto hanno trovato non solo i giornalisti, ma anche Franz Caruso che stava effettuando un sopralluogo e gli operai delle cooperative che ripulivano l’area antistante dalle sterpaglie cresciute negli anni. Zero interazioni, ma bordate da una parte e dall’altra, con il primo cittadino che, dicendo di non sapere del briefing con la stampa, ha rimbalzato ai mittenti le accuse provenienti dai suoi oppositori politici.
«Dicono che preferiamo tenerlo chiusi così da intervenire? Mentono sapendo di mentire – ha sentenziato il primo cittadino -. Lavoriamo dal primo momento per riaprirlo. Loro lo hanno inaugurato quando ancora andava completato e comunque non era nelle condizioni di essere gestito adeguatamente. Noi invece stiamo cercando di recuperare e di dare soluzione ai disastri che la loro amministrazione mi ha lasciato. Io ho ereditato solo disastri e questo è un disastro. Quindi la volontà non è assolutamente politica di abbandonare un bene così importante per tutto il meridione. Hanno creato il danno, ora cercano di dare responsabilità agli altri. Perché non lo hanno tenuto aperto fin quando io mi sono insediato? Covid e manutenzione durante la pandemia spettavano a loro. Si assumessero le responsabilità, perché molti di loro figuravano nell’amministrazione precedente».
Le accuse della minoranza consiliare
«Allarmi e telecamere ci sono, al momento dell’inaugurazione furono installati regolarmente - hanno detto gli oppositori di Caruso - ma non sono stati riattivati. Ci fa piacere, però, che le nostre rimostranze abbiano sortito gli effetti odierni. Il piazzale andrebbe pulito di continuo e il sindaco si è accorto di quanto accadeva».
Ancora non è stato possibile quantificare i danni subiti, ma Francesco Spadafora, Giuseppe D’Ippolito, Ivana Lucanto, Francesco Caruso, Michelangelo Spataro, Alfredo Dodaro, Francesco Cito, Antonio Ruffolo e Francesco Luberto hanno inteso rimarcare lo stato di abbandono e contestare il fatto che «in due anni e mezzo nulla l’amministrazione Caruso ha fatto per tenere in piedi la struttura». «È vero – hanno spiegato – c’è un costo per l’energia, ma ci sono tante soluzioni. Ad esempio le somme destinate alla manutenzione straordinaria potevano parzialmente essere investite per installare i pannelli solari. Invece l’assessore al ramo (De Cicco, ndr) ha detto che per i cittadini sono le buche. Stiamo parlando di cifre di 200-250mila euro a fronte di introiti di circa 80mila riscontrati da aprile 2019 a febbraio 2020».
I consiglieri di minoranza sostengono la tesi che al Comune «sta bene che il Planetario resti chiuso così da non ingegnarsi per trovare una soluzione. Prima del riequilibrio straordinario era difficile gestire la situazione – hanno ammesso – ma ora, col bilancio approvato, avevano la possibilità di risolvere la cosa. La loro è stata quindi una scelta tutta politica e di questo devono darne conto a tutta Cosenza». Nel ribadire la «mancanza di azione da parte dell’attuale squadra di governo», Spataro e i colleghi di minoranza hanno annunciato altri sopralluoghi nella zona dei Bocs Art e un’interrogazione al sindaco.
«Non abbiamo ancora chiaro – hanno evidenziato – se ci sia disinteresse o incapacità di gestione verso una struttura che rappresenta un volano di crescita sociale, civile, economica e scientifica. Si poneva all’attenzione di un pubblico vasto e poteva indurre un flusso turistico significativo, mentre oggi è stato lasciato all’incuria». Poi la chiosa. «Le competenze del Planetario di Cosenza sono state spostate dalla cultura al Patrimonio: in entrambi i casi non c’è un assessore che possa prendere di petto la situazione. Questa amministrazione fa solo propaganda con CIS e Agenda Urbana, entrambi avviati da noi. Dove c’è qualcosa di incanalato, vedi il PSC, pertanto vanno in continuità. Dove c’è da agire con segni di discontinuità, restano immobili. Per non parlare del piano periferie. La zona di Gergeri, proprio grazie al Planetario, al ponte San Francesco e alle altre opere infrastrutturali prevede premialità per i costruttori».