VIDEO-INTERVISTA | Il messaggio di stimolo di Cinzia Guercio, in procinto di assumere un nuovo incarico a Roma, durante una visita al comando provinciale dei carabinieri: «Ai calabresi dico di guardare oltre la siepe»
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La visita di Cinzia Guercio al comando provinciale dei carabinieri di Cosenza era in calendario da tempo, ma si è trasformata nel commiato del Prefetto, in procinto di assumere un nuovo incarico a Roma, nel Dipartimento dei vigili del fuoco e del soccorso pubblico.
Valide sinergie
Accolta dal colonnello Piero Sutera, anche lui prossimamente destinato ad altra sede, e dai militari alla guida delle compagnie del vasto territorio in cui si articola l’area nord della Calabria, Cinzia Guercio ha sottolineato la validità delle sinergie costruite con l’Arma e le altre forze dell’ordine, in particolare nella gestione della diffusione del Covid: «Il messaggio che intendo lasciare è questo: stiamo attenti perché purtroppo la pandemia non è finita – ha detto il Prefetto – È giusto riprendere la socialità, è giusto riprendere la nostra vita, ma dobbiamo riprenderla in sicurezza».
Rapporto costruttivo
Di rapporto franco, aperto ma soprattutto costruttivo ha parlato il comandante dei carabinieri. «Questa occasione - ha aggiunto - coincide in maniera del tutto casuale con la notizia del trasferimento per cui assume una particolare valenza. Abbiamo allora espresso nei confronti del Prefetto un ringraziamento per quello che ha rappresentato, ossia un punto di riferimento forte, competente e in grado di affrontare con lucidità e determinazione le problematiche complesse che attanagliano questa provincia. Soprattutto in considerazione del complicato momento vissuto. È importante - ha concluso - che i cittadini sentano forte la presenza dello Stato come squadra, una presenza sicura e di prossimità alla gente».
Basta con la rassegnazione
Il Prefetto ha anche stimolato i calabresi e i cosentini in particolare a scuotersi dal torpore e dalla rassegnazione e ad utilizzare lo strumento del voto per il cambiamento. Ecco l'intervista: