Attraverso un sistema di false fatturazioni l’imprenditore cosentino Antonio Ioele, operante nel settore della compravendita di automobili, aveva costituito un capitale di provenienza illecita, successivamente investito in una serie di altre attività economiche intestate a propri congiunti e familiari. Nel mentre l’uomo aveva depauperato di beni la propria società, accumulando ingenti debiti anche verso l’erario, ed incappando nel reato di bancarotta fraudolenta. Per questo, nel 2016, era stato arrestato e posto ai domiciliari, subendo anche la condanna a tre anni di reclusione. Da allora la Guardia di Finanza ha iniziato una minuziosa indagine per ricostruire le condotte del Ioele ed individuare il patrimonio occultato, pari a circa 22 milioni di euro, oggetto del sequestro operato dalla Procura.

 

Antonio Ioele è considerato soggetto fiscalmente pericoloso per ripetuta evasione fiscale. Questo ha consentito di procedere alla misura di prevenzione. Gli accertamenti patrimoniali, sono stati avviati a seguito di una preliminare analisi di rischio effettuate in sede centrale dal Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza (Scico) e sviluppata dalle fiamme gialle del comando provinciale di Cosenza.  I finanzieri hanno così operato una puntuale ricostruzione dei redditi e delle disponibilità economico-finanziarie maturati in un arco temporale di oltre 20 anni in capo ai diversi soggetti appartenenti al medesimo nucleo familiare di Ioele. Nel complesso sono stati sottoposti a sequestro tre complessi aziendali, 19 fabbricati, una villa di pregio, due capannoni industriali di rilevanti dimensioni, tre appezzamenti di terreno.