Due autisti dell’Amaco, Roberto Martino e Roberto Spina, si sono incatenati al cancello di ingresso della sede della municipalizzata dei trasporti di Cosenza ed hanno iniziato lo sciopero della fame e della sete. Risultati vincitori di un concorso per assunzioni a tempo determinato, da quattro anni lavorano alle dipendenze dell’Azienda, con vari rinnovi contrattuali. Questa volta l’amministratore unico Michelangelo Mastrolorenzo, ha comunicato loro che non vi sarà prosecuzione del rapporto di lavoro.

Chiesto l'intervento del sindaco

Entrambi padri di famiglia hanno allora avviato la plateale protesta: «Dei 55 vincitori di quel concorso – hanno detto ai microfoni del nostro network – siamo gli unici a non essere stati stabilizzati. Eppure l’Amaco sembra manifestare necessità di autisti: negli ultimi mesi ci hanno chiesto continuamente degli straordinari. Già la nostra retribuzione è tra le più basse previste dal contratto, appena 1.200 euro. Adesso perderemo l’unico sostentamento per crescere i nostri figli». Il Comune di Cosenza è l'unico azionista. Per questo, supportati nella loro azione di protesta pure dai rappresentanti sindacali, è stato chiesto l'intervento del sindaco Franz Caruso.

Fase delicata

L’Azienda, com’è noto, è in una fase profondamente delicata sotto il profilo della tenuta dei conti. In tribunale l’azienda è stata ammessa a procedura di concordato preventivo mentre il servizio è decisamente carente anche per la condizione dei veicoli, sporchi e obsoleti con diverse obliteratrici non funzionanti. Nel mese di luglio poi, l’azienda era stata scossa dal drammatico incidente verificatosi all’interno del parco automezzi nel quale è rimasto gravemente ustionato un operaio impegnato nella rimozione delle bombole di metano dal tetto degli autobus destinati alla rottamazione. L’area interessata dall’evento è ancora sotto sequestro.