È quanto disposto dal Tribunale di Salerno. L'ex presidente di sezione della Corte d'Appello del capoluogo di regione era stato rinviato a giudizio lo scorso ottobre
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Il Tribunale di Salerno ha disposto la restituzione degli atti al pm nell'ambito del procedimento istruito dalla Dda a carico di Marco Petrini. per il reato di corruzione in atti giudiziari aggravato dalle modalità mafiose.
Secondo l'ipotesi dell'accusa, avrebbe accettato una somma di denaro dall'avvocato Giancarlo Pittelli per ottenere la revoca di un provvedimento di confisca emesso dal Tribunale nei confronti nel suo assistito Rocco Delfino, imprenditore ritenuto legato alla cosca Molè-Piromalli.
A dicembre si è aperto il processo ma la difesa di Petrini, rappresentata dagli avvocati Francesco Calderaro e Vincenzo Maiello, avevano sollevato una eccezione di nullità degli atti con regressione all'udienza preliminare a seguito della modifica del capo d'imputazione, avvenuta nel corso dell'udienza in cui Marco Petrini è stato rinviato a giudizio ma in assenza dell'imputato. Il collegio si era riservato la decisione, nel corso dell'udienza odierna ha accolto l'eccezione della difesa.
Stralciata, invece, la posizione di Giancarlo Pittelli per procedere separatamente assieme all'imprenditore Rocco Delfino. Secondo la ricostruzione della Procura, Pittelli «sfruttando le proprie relazioni istituzionali per la risoluzione della vicende giudiziarie di Rocco Delfino avrebbe promesso a Marco Petrini una somma di denaro da corrispondersi all'esito della invocata pronuncia». In realtà, lo scambio di denaro non sarebbe nei fatti avvenuto per via dell'arresto di Giancarlo Pittelli, nell'ambito dell'operazione Rinascita Scott, scattata nel dicembre del 2019.