VIDEO | Giuseppe Campanella ha contratto il virus nel reparto di Chirurgia dove opera come caposala. Dal 26 ottobre in quarantena senza che nessuno si sia fatto vivo
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Denuncia la totale solitudine Giuseppe Campanella, vice sindaco di Trebisacce, e caposala nel reparto di Chirurgia dell’ospedale di Corigliano dove ha contratto il Covid. Isolato da tutto e da tutti dal 26 ottobre scorso, è rinchiuso in casa senza mai aver ricevuto alcuna telefonata da parte di chi è preposto alla trattazione del Covid.
«Il mio incontro con il virus avviene all’interno del mio reparto di ospedale e da lì comincia la mia esperienza di vita con il virus- afferma l’amministratore- Accertata la mia positività con il nemico invisibile, viene disposto l’isolamento di tutta la mia famiglia presso il proprio domicilio. Il grande nemico invisibile ci ha resi invisibili, emarginati, isolati e ostili, quasi a voler ostacolare i rapporti solidali e armoniosi verso il prossimo. Sulla mia pelle ho avvertito la tristezza dell’indifferenza del sistema sanitario, ma allo stesso modo con grande gioia, ho riscoperto i valori di tutti coloro che mi sono stati accanto in questa lunga odissea».
Strutture autoreferenziali
Campanella svolge il ruolo di caposala in uno dei reparti del “Guido Compagna” (ospedale di Corigliano) laddove ritiene di aver contratto il virus ed oltre ad avere la delega alla sanità nel Comune di Trebisacce è anche componente della commissione sanità dell’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani.
«Il sistema sanitario dimostra di operare ancora con la vecchia logica di creare sigle, oggi si chiamano Usca ieri cure primarie, che rappresentano non una soluzione del problema ma solo la creazione di una struttura autoreferenziale. Per tale ragione mi auguro che gli interessi economici che ci sono dietro questo virus, iniziano a restringersi e ad essere più operativi per tutte le malattie e non solo per questo virus mutevole».
Non c’è più tempo
Infine, Campanella, lancia un monito ad assumere provvedimenti immediati, perché il virus avanza inesorabile, e non guarda in faccia a nessuno. «È arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti, rendendo reale ed effettiva la presa in carico da parte del sistema che come tale deve agire ed operare in tutte le sue articolazioni per un trattamento globale.
In concreto sul territorio è possibile creare azioni multidisciplinari che abbiamo la finalità di seguire i casi di covid a domicilio in sicurezza ed anche con un servizio telefonico dedicato per ogni bisogno che gli ammalati costretti a stare a casa possono rappresentare».