A risultare positivi tre infermieri, tre autisti e un medico. Quest'ultimo si trova ancora ricoverato. Polemiche sulla scarsa fornitura di dispositivi di protezione individuale
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Si estende il focolaio del 118 di Cetraro, servizio territoriale organizzato e diretto dalla centrale operativa che ha sede a Cosenza. L'equipe del 118 staziona nel piazzale del nosocomio che ospita l'entrata del pronto soccorso dell'ospedale Giannino Iannelli. L'equipe si compone di sedici unità, ma attualemente il servizio è retto da soli otto operatori, dal momento che ai sette contagiati da coronavirus si aggiunge un'ottava persona, al momento negativa al Covid, che sta osservando un periodo di quarantena. Il nuovo caso è quello di un infermiere, per un totale di tre, che vanno ad aggiungersi anche a tre autisti e un medico. Quest'ultimo si trova ancora ricoverato, ma per fortuna il suo quadro clinico non ha subito peggioramenti.
Le polemiche sui dispositivi di sicurezza
Secondo numerosi testimoni, la falla nel sistema di sicurezza sarebbe rappresentata da una scarsa fornitura di dispositivi di protezione individuale per gli interventi che non riguardano i casi Covid o presunti tali. Per intenderci, ogniqualvolta gli operatori del 118 devono intervenire per soccorrere un paziente acclaratamente contagiato dal Covid o sospettato di esserlo, i dispositivi vengono forniti in modo adeguato, a ciascuno di loro. Ma quando si tratta di interventi che esalunano dal Covid, gli operatori sarebbe costretti a usare dispositivi già usati, anche per diversi giorni. Stando al loro racconto, che troverebbe riscontro in molte altre denunce della categoria, a volte gli operatori sarebbero costretti a lavare e detergere i dispositivi pur essendo usa e getta, o, in altri casi, a comprarne di nuovi pagandoli di tasca propria. Ci sarebbe, inoltre, un problema di sicurezza anche con le tute, che non sarebbero del tutto a norma. Fatto sta che con la seconda ondata di contagi, quasi il 50% degli operatori sanitari del 118 di Cetraro sono stati beffati dal coronavirus.