Il numero delle cartelle esaminate è ancora molto esiguo rispetto alle 2mila pervenute, ma per l’Istituto superiore della sanità sono solo 12 i decessi causati dal coronavirus finora accertati.

Il dato, come detto, emerge dall’analisi di appena 355 cartelle cliniche, sulle 2.003 pervenute all'Istituto superiore di sanità (Iss). Tutti gli altri 343 pazienti colpiti dell’epidemia, secondo l'Iss, avevano altre patologie gravi, che ne hanno causato la morte.

 

Quasi il 50 per cento dei deceduti aveva ben 3 patologie pregresse, e la media, tra i 343 morti per cause secondarie, è di 2,7 patologie a persona. I 12 pazienti deceduti, pari al 3,38 per cento del campione esaminato, non presentavano, invece, alcuna patologia pregressa, il che significa che la loro morte è stata causata, appunto, dal Covid-19. Tra le altre vittime, 84, pari al 23,7 per cento del campione, presentavano 1 patologia; 90 pazienti, pari al 25,4 per cento del campione, ne avevano 2; e ben 169, pari al 47,6 per cento, presentavano 3 o più patologie.

 

L'insufficienza respiratoria è la complicanza più comune osservata. L'Istituto superiore della sanità ha riscontrato la patologia nel 97,2 per cento dei casi; la seconda causa è il danno renale acuto, nel 27,8 per cento dei casi; seguito da danno miocardico acuto, con il 10,8 per cento; e dalla sovrainfezione, con il 10,2 per cento.

 

L'Istituto riferisce anche le fasce d’età dei pazienti. Al 17 marzo sono 17 quelli deceduti e positivi al Covid-19 di età inferiore ai 50 anni. Nello specifico, 5 di questi avevano meno di 40 anni: si tratta di soggetti di sesso maschile e di età compresa fra i 31 ed i 39 anni con gravi patologie preesistenti. Tra queste, patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche ma anche diabete ed obesità.