Risultano essere attualmente ricoverate 8 persone. La soddisfazione del sindaco Mario Occhiuto: «Il ritorno a casa della signora deve essere un segnale di speranza»
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«È con gioia e soddisfazione che ho accolto la notizia, comunicatami nel pomeriggio dal direttore sanitario dell'ospedale da campo dell'Esercito a Cosenza, colonnello Michele Tirico, delle dimissioni del primo paziente (una signora) dalla struttura operante in città nell’area di Vaglio Lise». Lo afferma il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, che ha commentato con compiacimento la notizia appresa dal direttore sanitario.
«Il ritorno a casa della signora dimessa dall’ospedale militare da campo deve essere salutata come un segnale di speranza, in un momento in cui, purtroppo, il Covid continua, in tutto il Paese ed anche nella nostra provincia e in città, a mietere vittime e a diffondere il contagio. Auguro a lei di trascorrere in serenità nella propria famiglia, con i congiunti che sono andati a prenderla nel pomeriggio all’Ospedale da campo, le prossime festività natalizie ed a tutti i pazienti che sono ancora presenti nella struttura, come a tutti gli altri che continuano a combattere contro il virus, una immediata guarigione».
«Non finiremo mai di ringraziare – ha aggiunto il sindaco – tutti i militari che stanno incessantemente prestando la loro opera per alleviare le sofferenze delle persone ricoverate. Il mio grazie va, in particolare, al generale Antonio Battistini, capo della sanità militare dell’Esercito, al colonnello Alfonzo Zizza e al colonnello Michele Tirico, per il loro significativo apporto che sta consentendo di alleviare la pressione sofferta dal nostro ospedale dell’Annunziata, di cui l’ospedale militare da campo costituisce un reparto distaccato. Ho avuto, peraltro, modo di apprezzare, in questa fase, anche lo spirito collaborativo che si è instaurato e consolidato tra l’Annunziata e l’Ospedale da campo. Dalle notizie comunicatemi dal direttore sanitario della struttura campale, Colonnello Tirico, attualmente restano ricoverate altre 8 persone e spero vivamente che anche per loro si avvicini la data in cui possano tornare nelle rispettive famiglie».