Doveva essere operativa da una decina di giorni, ma la macchina per processare i tamponi anti-Covid di cui si era dotata l’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone è ancora ferma. Lo strumento, una volta entrato in funzione, renderebbe autonomo l’Ospedale pitagorico nell’elaborare i test molecolari. Ad oggi, infatti, quelli eseguiti sui soggetti della provincia vengono inviati al laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro.

Perché la macchina è ferma

Il direttore generale facente funzioni dell’Asp, Francesco Masciariche ci aveva annunciato l’entrata in funzione per il 13 dicembre scorso - assicura che non ci sono problemi. L’autorizzazione dalla Regione c’è, i tecnici che utilizzeranno la macchina sono stati già formati, ma «abbiamo ritenuto opportuno e necessario – ci spiega ora - collegare il macchinario al nostro software aziendale, quello che andrà a gestire tutto il ciclo dei tamponi. Siccome al momento il numero dei contagiati nel crotonese è per fortuna in ribasso, questo è il momento ideale per fare questo efficientamento del sistema». L’Asp, dunque, sta cercando di digitalizzare le attività che riguardano il flusso dei tamponi: «Bisogna mettere tutto in rete, dalla richiesta all’esito del test, e passare dal cartaceo ai dati informatici a vantaggio dei cittadini e della struttura sanitaria». Tutto il processo, garantisce Masciari, non richiederà che qualche giorno.

Uno strumento potente

La macchina per processare i tamponi in dotazione all’Asp di Crotone ha una capacità di 96 tamponi per ciclo ed è stata ottenuta in comodato d’uso gratuito acquistando 6mila test molecolari per una spesa di circa 130 mila euro. Uno strumento piuttosto potente, quindi, che potrebbe abbattere i tempi nel ricevere le informazioni sui test eseguiti, ottimizzando tutto il sistema del contenimento del contagio.