Il 23enne è arrivato con un volo proveniente da Londra nella giornata di ieri e non è stato in grado di dimostrare di non essere stato negli ultimi 14 giorni in Brasile, che è uno dei 13 Paesi da cui l'Italia ha disposto lo stop agli ingressi
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Tra i passeggeri provenienti da Stansted (Londra) atterrati a Lamezia Terme nella mattinata di ieri 14 luglio c'era anche un giovane brasiliano di 23 anni. All'arrivo è risultato febbricitante al controllo della temperatura a cura del personale dell’Usmaf — Ufficio di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera, struttura direttamente dipendente dal Ministero della Salute, che, da inizio pandemia, presidia l’aeroporto di Lamezia Terme.
Attivata immediatamente la procedura anti Covid-19 dopo alcune ore si scongiurava il peggio, attraverso l’esito negativo del tampone nasofaringeo.
Il giovane sebbene provvisto di regolare e valido titolo di viaggio, al controllo di frontiera risultava incurante delle recenti misure anticovid-19, disposte dalll'ordinanza del ministro della Salute dello scorso 9 luglio, che vietano l’ingresso nel territorio italiano ai cittadini appartenenti a quegli Stati dove l’epidemia dilaga, tra cui il Brasile.
Con rapidità, gli agenti della Polizia di Stato di Frontiera Aerea di Lamezia Terme approfondivano i controlli sul giovane brasiliano, il quale non riusciva a dimostrare di aver soggiornato in quel di Londra nei 14 giorni precedenti il suo arrivo nel territorio italiano.
Circostanza questa, che non lasciava altra scelta che quella di inibire l’ingresso allo straniero nel territorio nazionale e la conseguente emanazione di un provvedimento di respingimento alla frontiera, che determinava il reimbarco dello stesso alla volta di Londra.
Si tratta del secondo caso di respingimento alla frontiera eseguito in Calabria — dopo quello dell’11 luglio scorso.