Settimo giorno di occupazione per i manifestanti che rivendicano la riapertura del presidio ospedaliero Vittorio Cosentino, con una sua storia prestigiosa alle spalle, e ridotto da oltre 10 anni a punto di primo intervento e a un assemblaggio di ambulatori.

 

Accanto allo storico presidio, negli anni ‘90, con i fondi dell’edilizia sanitaria (ex art.20) venne realizzato un corpo di fabbrica aggiuntivo su tre livelli, dotato di tutti i comfort, e destinato alla degenza, con gas medicali e posti letto ma, nel corso degli anni, non venne mai usato per lo scopo.

 

Oggi, dicono i manifestanti, potrebbe ospitare pazienti Covid paucisintomatici o a bassa intensità. E invece, si pensa a costruire gli ospedali da campo. La principale rivendicazione, tuttavia, rimane l’inserimento del Vittorio Cosentino nella rete ospedaliera e il potenziamento di personale sanitario

 

Si tratta di un presidio che, se riaperto, potrebbe offrire prestazioni a una vasta porzione di popolazione che include il basso jonio cosentino, le aree della Sila Greca e dell’alto crotonese. E potrebbe rivelarsi utile a sgravare l’enorme carico di lavoro concentrato sullo spoke di Corigliano-Rossano.