Sanità allo sbando in riva allo jonio. A rischio anche lo spoke di Corigliano Rossano se metodi e condotte dei vertici aziendali continuano a privilegiare altri territori a scapito dei presidi ospedalieri della prima città della provincia di Cosenza. E così ci si potrebbe ritrovare con un nuovo ospedale della Sibaritide, quello che verrà e se verrà, qualificato come “zonale” e non più spoke.

 

I provvedimenti legislativi dell’ex ministro ministro alla sanità Lorenzin, d’altronde, vanno proprio in questa direzione. Non è un rischio imminente ma una volta varato il piano regionale sanitario e il successivo atto aziendale si guarderà ai numeri e prevarrà il dato demografico. Per ogni provincia, infatti, è previsto 1 ospedale di Eccellenza HUB e 2 ospedali spoke. La provincia di Cosenza ha 1 ospedale HUB (Cosenza) e  3 spoke ( Corigliano Rossano – Castrovillari e Cetraro-Paola). Uno dei tre spoke, pertanto, dovrà saltare.

E a rischio c’è proprio quello di Corigliano Rossano se si considera che la fascia di popolazione dell’alto jonio la si fa convergere su Castrovillari, come in parte accade per i distretti sanitari.  

Il sistema sanitario come quello giudiziario

La vicenda assume la stessa connotazione dell’ex tribunale di Rossano, la cui giurisdizione per competenza territoriale era da Sibari, Corigliano Rossano, basso jonio e Sila Greca. L’alto jonio veniva assorbito dal presidio giudiziario di Castrovillari, sottraendo quella porzione di territorio allo jonio. Fine della storia: il tribunale di Rossano venne soppresso e accorpato a Castrovillari, una città di 21mila abitanti al cospetto di un’altra di circa 80mila abitanti. Il timore negli ambienti jonici è che si possa ripetere anche nella sanità ciò che è avvenuto nel 2011 con la giustizia. In quest’ottica rientrano una serie di provvedimenti che tendono a rafforzare alcune tesi, come nel caso del recente depotenziamento della divisione di Ortopedia di Corigliano Rossano a beneficio dell’Ortopedia di Castrovillari. Ed ora la divisione di Rossano è severamente sottoposta a rischio per la continuità delle turnazioni a causa della mancanza di medici, uno dei quali, per l’appunto, trasferito nel Pollino. Il Pollino, inoltre, può vantare la presenza  del laboratorio di Emodinamica, attività svolta anche a Cosenza e sul tirreno, mentre tutta l’area jonica, addirittura fino a Crotone ne è sprovvista.    

L’apparecchiatura per i tamponi

Lo spoke di Corigliano Rossano era stato dichiarato polo Covid con atto deliberativo dell’Asp di Cosenza. In quest’ottica è pervenuta al presidio di Rossano la sola tac dedicata e qualche posto letto. In tale ambito è prevista la realizzazione del laboratorio di Microbiologia. È per queste ragioni che l’Asp di Cosenza ha, nei mesi scorsi, licenziato una delibera per l’adeguamento strutturale di un locale da destinarvi le attrezzature. Tra queste la macchina per i tamponi già pronta in giacenza a Catanzaro in attesa di destinarla a Rossano dove sono in corso i lavori di completamento. Nelle ultime ore la fuga di notizie della serpeggiante preoccupazione che l’apparecchio (capace di processare 400 tamponi al giorno) potesse essere destinato ad altra postazione della Calabria in quanto a Rossano i lavori non sono ancora ultimati. I ritardi secondo quanto trapela sono attribuibili non solo alle esigue somme destinate per le attività di adeguamento ma anche al fatto che l’impresa vanta crediti maturati e non incassati anche per altri lavori realizzati all’interno dello spoke di Corigliano Rossano. Ad ogni modo, pare che i lavori per la consegna del laboratorio, possano concludersi entro la prossima settimana.