L'area di Insiti doveva essere destinata alla nuova cittadella. Ma il proprietario della zona ha dichiarato battaglia scrivendo anche a Mattarella
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Nuova grana per la pubblica amministrazione sulla questione del Palazzetto dello Sport di Insiti. Il Tar della Calabria sospende l’efficacia dell’ordinanza di sgombero emessa nei confronti del privato che potrà continuare a gestire l’area per la produzione agricola. Il bene, infatti, rientrerà provvisoriamente in suo possesso. Il provvedimento del comune di Corigliano Rossano era stato impugnato dal privato rappresentato dagli avvocati Francesco Castiello e Vincenzo De Vincenti. Il merito del ricorso sarà discusso il 12 luglio 2023.
La burocrazia comunale si era fatta forte della sentenza del giudice civile del Tribunale di Castrovillari (su cui pende un giudizio in Appello) che rigettava la domanda del privato incentrata sulla rivendicazione del diritto di usucapione. Il punto è che in quella sentenza al privato viene contestato il fatto che non abbia prodotto documentazione a sufficienza per dimostrare il possesso del bene in continuità negli anni, ma non dice che il bene è di proprietà del comune di Corigliano Rossano, tanto meno ha disposto che il bene debba tornare in capo all’ente. La materia è controversa e in punta di diritto presenterà inevitabili variabili.
Il comune di Corigliano Rossano, all’indomani della fusione, ha dichiarato l’area di Insiti (Palazzetto) come bene indisponibile in quanto la legge istitutiva sulla fusione individua quel sito come cittadella degli uffici. Da qui la decisione dell’allora commissario straordinario di deliberare la destinazione della zona a pubblico servizio. Tutta una serie di passaggi puntualmente avversati dal privato che è ricorso persino al Presidente della Repubblica.