Dopo il recente sequestro di mezza tonnellata di “bianchetto”, effettuato dalla Sezione operativa navale della Guardia di finanza di Roccella Ionica nelle acque antistanti Riace Marina, questa volta tocca ai finanzieri della Sezione operativa navale della Guardia di finanza di Corigliano-Rossano, che nell’ambito di un articolato piano di controlli a tutela dell’ecosistema marino e dei consumatori, disposti dal Reparto operativo aeronavale di Vibo Valentia, hanno sequestrato oltre 600 chili di novellame di sarda (sardina pilchardus).

L’attività si inquadra nell’ambito di un più ampio piano di servizi di polizia economico-finanziaria volti a impedire gli illeciti profitti conseguenti al commercio abusivo del novellame di sarda. Le attività, coordinate dalla Stazione navale della Guardia di finanza di Vibo Valentia e condotte tramite i dipendenti dei reparti navali dislocati nei porti di Corigliano Calabro, Crotone, Roccella Ionica, Reggio Calabria, Gioia Tauro e Vibo Valentia, sia sul versante tirrenico che su quello ionico della Calabria, sono il risultato di diversi servizi di osservazione, pedinamento e pattugliamento in mare, articolati in più giorni con l’ausilio di pattuglie a terra e unità navali del Corpo.

Nell’anno in corso le operazioni di servizio svolte hanno consentito di cogliere in flagranza diversi soggetti che, dalla battigia e con piccoli natanti, erano intenti nella cattura del novellame di sarda e di ricci di mare. Le attività ispettive condotte dai finanzieri del comparto aeronavale hanno finora consentito di sottoporre a sequestro attrezzi non consentiti per oltre 800 metri di reti “sciabiche” e “da posta” illecitamente detenute, attrezzatura subacquea, un natante da diporto, un’autovettura e oltre una tonnellata di novellame di sarda e 600 ricci di mare, che avrebbero fruttato sul mercato nero ingenti guadagni. Sono, inoltre sono stati verbalizzati 15 soggetti ed elevate sanzioni amministrative per oltre 55mila euro.

Le violazioni sono state accertate per il versante ionico tra Roccella Ionica, Crotone e Rocca Imperiale, altre ancora nel Golfo di Sant’Eufemia e, più specificamente, nelle acque antistanti Lamezia Terme. Negli ultimi anni si è assistito a una recrudescenza della cattura illegale del novellame di sarda, pratica che risulta gravemente dannosa per l'ecosistema marino, in quanto incide negativamente sul ripopolamento dei mari. Tale fenomeno, oltre a provocare un potenziale danno all’habitat marino, dovuto alla mancata riproduzione, può costituire anche un serio pericolo per la salute pubblica, poiché il prodotto illecitamente catturato è immesso al consumo in assenza di qualsivoglia controllo e in spregio a ogni normativa di tipo sanitario.