Una nuova tegola cade sulla testa dei già martoriati pescatori. Nelle ultime ore è stata emessa una ordinanza della capitaneria di porto di Corigliano Rossano secondo cui non vi sono posti all’interno dell’area per le imbarcazioni da pesca e che per una eventuale assegnazione occorre fare domanda nei 30 giorni antecedenti.

Un provvedimento che gela l’ambiente della marineria già colpito dalla pandemia e dalle condizioni di crisi determinate dalla problematica della collocazione del prodotto nei mercati. Se a ciò si unisce la denuncia penale a carico dei pescatori di Schiavonea verso cui è pendente un procedimento penale per occupazione di suolo demaniale, le condizioni di praticabilità e di vivibilità si trasformano per gli stessi operatori del settore ittico in un dramma.  

Da mesi, nel frattempo, sul bando che ha riguardato la pesca sperimentale della sardella si adombrano ipotesi di malcostume. Si suppongono problemi di legalità e di trasparenza. Tra i punti da chiarire: la pubblicazione complessiva della graduatoria dei partecipanti al bando mai resa nota oltre alle mancate comunicazioni dell’avvio dei procedimenti. L’assessore al ramo della Regione Calabria Gianluca Gallo interviene chiarendo la sua posizione sui temi delicati della trasparenza e della legalità relativamente al capitolo della gestione dei bandi: «Al momento nessuna anomalia, se dovessi accorgermi di situazioni sospette mi muoverò di conseguenza».