Iniziata nei primi giorni di giugno e conclusasi a fine agosto, l’operazione Wave ha permesso di accertare numerosi illeciti nella provincia di Reggio Calabria. Il tratto costiero interessato, che include le fasce tirreniche e ioniche, è caratterizzato dalla presenza di numerose attività commerciali sul demanio marittimo. Queste aree sono fortemente esposte a problematiche ambientali, con particolare riferimento all'inquinamento delle acque destinate alla balneazione, un aspetto cruciale per l'economia regionale e lo sviluppo turistico.

L'operazione, pianificata dalla Legione Carabinieri “Calabria”, ha coinvolto numerosi reparti dell’Arma, tra cui le nove compagnie del Comando Provinciale, i carabinieri del Nucleo Tutela Agroalimentare, il Nucleo Ispettorato del Lavoro (Nil) e la Capitaneria di Porto di Reggio Calabria e ha avuto come obiettivo il contrasto degli illeciti nel settore turistico-alberghiero. Le forze operative coinvolte hanno effettuato controlli mirati, selezionando gli obiettivi in base alle necessità operative e alle criticità ambientali rilevate sul territorio.

Durante l'operazione sono stati sequestrati quasi 140 kg di prodotti ittici e oltre 25 kg di carni non conformi alle normative vigenti.

Sono state comminate inoltre, sanzioni per un totale di circa 300mila euro per violazioni della normativa ambientale e sanitaria e sono state deferite in stato di libertà 23 persone coinvolte in attività illecite.

«Questi risultati – si legge in un comunicato - testimoniano l'efficacia delle sinergie tra l'Arma dei Carabinieri e la Capitaneria di Porto nel garantire la tutela dell'ambiente, la salute pubblica e lo sviluppo economico sostenibile della Regione. L’operazione Wave rappresenta un modello di intervento che verrà replicato in futuro per continuare a contrastare gli illeciti e preservare il patrimonio naturale e turistico del territorio».