Dura nota del segreteria cosentina del sindacato dopo la giornata turbolenta giornata di ieri con la discussione in aula dell’emergenza sanitaria sul territorio
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Il sit-in della Cgil davanti l'ospedale di San Giovanni in Fiore lo scorso 30 ottobre
«Doveva essere un consiglio comunale aperto e invece si è assistito ad un consiglio comunale blindato, degno di una riunione del G8». Inizia così la durissima nota sul Consiglio comunale aperto sulla sanità a San Giovanni in Fiore da parte della Cgil di Cosenza. Un Consiglio segnato dall’assenza del Comitato Si-la Salute Bene Comune e del Comitato 18 gennaio arrivata a ventiquattrore ore dall’atteso appuntamento dopo la “movimentata” riunione pre-consiglio. «Speravamo che, dopo il tragico evento, uno dei tanti, accaduto sul territorio silano ci si presentasse con un atteggiamento costruttivo e unitario per affrontare una tematica seria ed imprescindibile come quella della tutela e del rafforzamento della sanità pubblica nella nostra regione, a partire dai territori più disagiati, come quello di San Giovanni in Fiore. Invece abbiamo assistito, – scrive la Cgil di Cosenza - come se ne avessimo ancora bisogno, a discorsi populistici e divisivi, che travisano la realtà dei fatti e che, evidentemente, meritano alcuni chiarimenti».
«La Cgil, in tutte le sue articolazioni, così come i comitati di cui la stessa fa parte sul comprensorio brutio, non ha mai mosso rimproveri alle attuali amministrazioni comunali e regionali né le ha mai ritenute responsabili dello sfascio in cui versa la sanità pubblica, diversamente, ha sempre sostenuto che le responsabilità sono molteplici e che derivano da errori perpetrati nel tempo, da quando la sanità è stata trasformata da sostegno solidaristico per tutti a mero tornaconto numerico di prestazioni. Abbiamo contestato, questo sì, l’idea che si potesse migliorare la situazione attraverso interventi sporadici e con metodi tampone, così come, più volte, abbiamo lanciato allarmi restati, – attacca la Cgil cosentina – purtroppo, inascoltati, come quello in occasione del sit in di qualche mese fa davanti al presidio ospedaliero di San Giovanni in Fiore, ricevendo in cambio critiche sprezzanti e accuse di sciacallaggio da parte dell’amministrazione sangiovannese».
«Alla sindaca Succurro, "ad abundantiam”, ricordiamo che la Cgil Calabria ha manifestato contro le giunte di centrosinistra di questa regione più di quanto stia facendo ora e, per chi ha la memoria corta, ricordiamo – puntualizza la Cgil - che l’ultima grande manifestazione a sostegno della sanità pubblica, svoltasi sotto la cittadella regionale, ed a cui il territorio di San Giovanni in Fiore partecipò con ben 6 pullman, avvenne sotto la guida del governatore Mario Oliverio. Da mesi stiamo cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica della nostra provincia organizzando, non senza sacrifici, mobilitazioni, presidi, sit- in ed incontri istituzionali, portando non rimostranze ma proposte».
«Individuare nemici può far comodo»
«Capiamo che individuare nemici in alcuni frangenti può far comodo per spostare l’attenzione dai problemi, ma questa volta non funzionerà perché noi continueremo le nostre rivendicazioni con tutti gli strumenti che la democrazia ci mette a disposizione. Al consigliere Barile ci sentiamo di ribadire che ciò che lui non comprende dell’atteggiamento della Cgil si chiama coerenza, quella che è mancata a Lui quando il commissario straordinario alla sanità era il governatore Scopelliti, che attraverso il piano di rientro ha continuato a svuotare i territori disagiati preferendo, invece, agire in deroga solo nei territori del reggino, come dimostra il caso Di Melito Porto Salvo.
«Siamo pronti al dialogo con tutti, solo e se l’obiettivo resta comune»
«Ribadiamo il nostro spirito collaborativo. La carenza di sanità pubblica è una problematica troppo importante per essere divisivo e non permetteremo a nessuno di calpestare la nostra dignità, la nostra storia, la nostra autonomia e la nostra coerenza, Siamo pronti al dialogo con tutti solo e se l’obiettivo resta comune. Continueremo a lottare a San Giovanni come in tutto il territorio della nostra provincia e della nostra regione, sapendo che le continue denigrazioni e intimidazioni non ci faranno indietreggiare ma alimenteranno la nostra voglia di combattere. La Cgil ha oltre 100 anni di storia, un percorso lungo e ricco di significato, fatto di conquiste, battaglie ma anche di momenti difficili, è un patrimonio di tutte e tutti i lavoratori, luogo di democrazia e partecipazione, tutto ciò che probabilmente, e questo ci rammarica è mancato oggi (ieri ndc) a San Giovanni in Fiore».