L'esponente di maggioranza dell'assise chiede al premier di intervenire sulla situazione riguardante migliaia di orfani stranieri che a causa del Covid non riescono a ricongiungersi con le famiglie calabresi che li accolgono dagli anni '90
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Il Covid non ha innescato solo un’emergenza sanitaria, ma anche una di tipo affettivo, con il rischio che migliaia di orfani stranieri non riescano a ricongiungersi con le famiglie calabresi che negli ultimi vent’anni hanno dato loro amore e sostegno.
È questo il fulcro della lettera inviata dal consigliere regionale Vito Pitaro al premier Conte, al ministro degli Esteri e all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, chiedendo che l’Italia superi lo stallo che impedisce la soluzione del problema.
«È da agosto 2020 – scrive Pitaro nel suo appello - che sul tavolo del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, è presente la lettera di garanzia che accompagna l’elenco delle famiglie adottanti minori orfani bielorussi. Il rischio, per queste ultime, è concreto: la mancata trasmissione delle liste, infatti, può definitivamente decretare la perdita delle adozioni ed i minori orfani bielorussi subirebbero un secondo ingiustificato abbandono, con conseguenze che potrebbero essere devastanti soprattutto sul piano psicologico. I soggiorni terapeutici che a partire dagli anni ‘90 in Italia, ed in altri Stati, consentono ai bambini di Chernobyl di fare ingresso nel nostro Paese nei periodi estivi e invernali hanno subito una vera e propria battuta d’arresto nonostante esista un protocollo di sicurezza per il contrasto alla pandemia da Covid - 19, predisposto da un Comitato Tecnico».
Da qui l’accorata richiesta affinché la situazione venga risolta: «Le istituzioni hanno il dovere di accogliere l’istanza di queste famiglie che non chiedono altro che continuare a donare amore ed un futuro migliore per i bambini».
«La convinzione - conclude - è che l’Italia continuerà a essere in prima linea per supportare le famiglie in questa nobile missione. Sono innumerevoli, infatti, i nuclei che hanno deciso di intraprendere un percorso adottivo e grazie alla disponibilità di tante famiglie italiane che si sono rese disponibili ad ospitare i bambini bielorussi. Al contempo va sottolineato che la nostra Carta costituzionale riconosce e garantisce il diritto inviolabile della famiglia come formazione sociale, così come l’articolo 24 della Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia. Sono certo, così come lo sono le famiglie interessate e le associazioni in loro sostegno, che ci sarà un impegno fattivo da parte del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, o del Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, per superare queste criticità che consentiranno a questi bambini di avere un futuro migliore, fatto di amore e di supporto».