VIDEO | L'annuale appuntamento organizzato dall'associazione Ragone è diventato l'occasione per rimarcare lo sgomento suscitato dall'ordinanza della Direzione distrettuale antimafia che individua il suocero dell'imprenditrice di Laureana come presunto mandante dell'omicidio
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È stata una edizione più particolare del solito, quella del concerto annuale dedicato a Maria Chindamo dall’associazione musicale Paolo Ragone. A Laureana di Borrello, infatti, nell’auditorium della Casa della Musica, era inevitabile che “Maria è musica, la musica non è silenzio” – la manifestazione organizzata sin dal 2017 per amplificare la richiesta di verità e giustizia sul caso dell’imprenditrice laureanese – diventasse occasione anche per una reazione all’indomani dell’operazione della Dda di Catanzaro.
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Presunti esecutori e presunti mandanti, così come l’atroce fine che sarebbe stata riservata alla donna – uccisa e data in pasto ai maiali – sono nomi e fatti ora cristallizzati nell’ordinanza, e nell’evento culturale non poteva non farsi riferimento. «È atroce sapere – ha detto Vincenzo Chindamo, fratello di Maria – che il nonno dei miei nipoti secondo gli investigatori sarebbe il mandante di un gesto contro natura perché di solito i nonni devono proteggere i loro nipoti».
Il sindaco Alberto Morano, tra gli applausi, ha annunciato l’intenzione di intitolare all’imprenditrice scomparsa nel 2016 l’area limitrofa al municipio, molto frequentata dai più giovani. Don Pino Demasi, referente dell’associazione Libera, ha insistito sulla necessità che non scenda il silenzio su fatti così terribili. Analoga esigenza hanno rappresentato Francesco Fruci e Maurizio Managò, rispettivamente presidente e direttore dell’orchestra giovanile nelle cui fila milita anche una delle figlie dell’imprenditrice, salutata con un omaggio floreale alla fine del concerto del pianista Francesco Grano.