La Procura di Locri ha chiuso le indagini preliminari ipotizzando a vario titolo, reati che vanno dalla falsità ideologica in atto pubblico all'indebita percezione di erogazioni pubbliche
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Sono tredici le persone per le quali la Procura della Repubblica di Locri, chiudendo le indagini preliminari, ipotizza a vario titolo, e con modalità differenti, reati che vanno dalla falsità ideologica in atto pubblico, nelle differenti varianti che sia stata posta in essere dal pubblico ufficiale o dal privato, all'indebita percezione di erogazioni pubbliche.
L'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore di Locri, Marzia Currao, scaturisce da un'attività dei carabinieri in merito alla verifica delle procedure eseguite nell'assegnare, da parte del Comune di Palizzi, «contributi per la realizzazione di azioni di sostegno economico in favore di piccole e micro imprese anche al fine di contenere l'impatto dell'epidemia da Covid 19 - annualità 2020 di cui all'avviso pubblico n.7374 del 23 dicembre 2021».
In particolare la Procura di Locri contesta a Pietro Larizza, l'ipotesi di falsità ideologica: «in qualità di pubblico ufficiale, ossia di responsabile dell'area amministrativa-finanziaria, per l'istruttoria e la liquidazione delle somme inerenti all'annualità 2021 del fondo di sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali». Larizza, secondo gli inquirenti, avrebbe: «con più azioni consecutive del medesimo disegno criminoso, consistito nell'assegnare i contributi economici con procedura ad evidenza pubblica, preferendo alcuni soggetti ad altri, pur in assenza delle condizioni di ammissibilità, di cui all'art. 5 dell'avviso 7374 del 23 dicembre 2021, e pur in presenza delle condizioni di incompatibilità, di cui alla determinazione del 12 maggio 2022».
Inoltre, secondo quanto evidenziato nel provvedimento l'indagato avrebbe «inserito nella graduatoria soggetti aventi diritto, nonostante fossero privi dei requisiti richiesti per l'ottenimento del servizio».
«Nello specifico Pietro Larizza - riporta l'avviso di conclusioni delle indagini - indicava tra i vincitori, liquidando loro somme di cui al citato avviso pubblico: Pietro D'Aguì, di 43 anni, fratello del vicesindaco del comune di Palizzi, Stefano D'Aguì - (che non risulta indagato) - componente della giunta comunale che individuava lo stesso Larizza quale Rup per l'attività relativa all'avviso pubblico n. 7374 del 23 dicembre 2021; Marietta Misiano, moglie del vicesindaco D'Aguì; Paolo Sebastiano Ligato, cognato di suo figlio; Pietro D'Aguì, di 50 anni, cugino del vicesindaco, Stefano D'Aguì».